Fusione Camere di Commercio, Pescara ci riprova ma Chieti dice ancora no

In discussione l'arrivo di fondi statali per l'ente adriatico

29 Gennaio 2015   12:15  

Poco più di due mesi fa, l'operazione sembrava letteralmente ad un passo dal concludersi positivamente, salvo saltare all'ultimo, ed eguale esito ha avuto anche il secondo tentativo effettuato in questi giorni.

Pescara ha tentato un nuovo approccio, ma Chieti ha nuovamente bocciato la proposta di fusione tra le due Camere di Commercio. Una presa di posizione, quella teatina, che sembra pressoché immutabile e che, oltretutto, rischia di mettere in discussione l'arrivo a Pescara di fondi statali di una certa sostanza e pressoché indispensabili.

Il secondo vano tentativo di fusione tra i due enti camerali si è consumato un paio di sere addietro, in seguito ad una lettera in cui Unioncamere sollecitava Pescara e Chieti a procedere nel più breve tempo possibile all'unione. Il passo successivo è stato fatto dal presidente dell'ente pescarese Daniele Becci, che ha indetto un'apposita riunione con la controparte teatina.

Solo che, a quanto risulta, non ci sarebbero stati proprio tutti gli interessati: Angelo De Cesare, principale candidato alla presidenza della Camera di Chieti, era assente per malattia, mentre il presidente uscente Silvio Di Lorenzo da quanto trapela non sarebbe stato nemmeno avvisato. C'erano, invece, le associazioni di categoria teatine, in particolare Confindustria e Rete Imprese Italia, a loro volta da tempo in lotta perla successione di Di Lorenzo.

Ad ogni modo, la fusione tra i due enti camerali può di fatto essere ormai considerata quanto meno remota, per non dire ormai fuori questione, mentre la Camera di Pescara potrebbe vedersi quindi costretta a rinunciare ai fondi statali.


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