Gabrielli: "I piani di emergenza contro terremoti e alluvioni rimangono nei cassetti impolverati''

10 Ottobre 2013   17:50  

"I piani di emergenza contro terremoti e alluvioni rimangono nei cassetti impolverati. Quando si verificano emergenze ambientali alla Protezione civile viene chiesto di fare presto, mentre noi vorremmo dire 'fate prima', perche' la prevenzione e' l'unica misura vera di gestione delle emergenze. La pianificazione dei rischi non puo' piu' attendere".

Cosi' il prefetto Franco Gabrielli, capo della Protezione civile, intervenuto stamani a L'Aquila al Festival dell'acqua organizzato da Federutility. "In alcune aree del Paese - ha continuato Gabrielli - lo stato delle reti e' da paese in via di sviluppo. Le reti del servizio idrico, elettrico e del gas non possono non essere poste all'interno della pianificazione del rischio e delle emergenze.

Alle parole di Gabrielli si associano quelle del sottosegretario alle Infrastrutture Erasmo D'Angelis.

"Ammontano a 5 mld all'anno dal 1945 ad oggi i costi economici delle riparazioni e dei risarcimenti per alluvioni e terremoti, costi cui si aggiungono quelli drammatici delle vittime: e' un costo pazzesco, soprattutto perche' la prevenzione costa meno.

Siamo tra i paesi piu' esposti a questi rischi, dobbiamo mettere in sicurezza il territorio e dobbiamo fare presto.

I primi 300 mln stanziati dal governo con il decreto edilizia per i Comuni sono un primo segnale di una nuova prassi".

Il sottosegretario ha poi annunciato che nella legge di stabilita' saranno previste per il sistema idrico "le prime risorse di sostegno da affiancare a quelle fondamentali della tariffa per garantire un servizio universale efficiente a tutti gli italiani".

Al convegno e' stato poi presentato il primo manuale su acqua e terremoti per gli operatori del servizio idrico, a cura di Federutility.

In caso di sisma, infatti, le reti di approvvigionamento possono subire gravi danni, mettendo a repentaglio la distribuzione per le popolazioni. Le esperienze di aziende associate a Federutility - Alto Calore Servizi in Irpinia, Gran Sasso Acqua a L'Aquila e Hera, Romagna Acque, Aimag e Iren in Emilia - hanno fornito il materiale per elaborare uno strumento tecnico per gestire le criticita' e le modalita' di azione finalizzate alla mitigazione del rischio sismico.''

"Noi al pari di tanti altri gangli del settore pubblico stiano scontando una crisi economica molto importante- prosegue poi Gabrielli - credo che pero' il tema delle risorse debba occuparci e preoccuparci il giusto, nel senso che esiste pur sempre un territorio e delle collettivita' che hanno bisogno di risposte.

Quindi noi non dobbiamo abbassare la guardia e comunque in questo non abbassare la guardia abbiamo bisogno del concorso di tutti. Io continuo a sostenere - ha aggiunto - che un maturo sistema di protezione civile e' un sistema nel quale i cittadini sono i principali attori. Non possono essere i cittadini sempre gli utilizzatori finali di un'attivita' messa in capo ad altri.

I cittadini sono i beneficiari ma gli attori primi di un sistema di protezione civile. Quindi l' informazione, la formazione, la consapevolezza sono alla base di un sistema nel quale non vi e' un consumatore di sicurezza ma tutti noi siamo operatori di sicurezza"

E aggiunge: "L' Abruzzo e' un contesto geografico piu' ampio della realta' del cratere del terremoto, quindi in questi anni con una parte del territorio i rapporti sono stati assolutamente normali, ordinari, tesi a far crescere nelle altre province della regione questa necessaria cultura di protezione civile. Poi c'e' il territorio aquilano piu' propriamenete detto che poi non coincide nemmeno con l' intera provincia dell' Aquila, dove questa ferita ancora aperta, ancora cosi' non solo visibile nelle macerie, nella distruzione ma credo anche nel tessuto sociale, ovviamente molto spesso rende i rapporti piu' complicati e piu' difficili".


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