Giuliante: Un impegno concreto per valorizzare il nostro patrimonio cinofilo.

21 Maggio 2014   09:28  

I “guardiani bianchi” scippati alla loro terra e alle loro origini. Instancabili, ligi al dovere, inconfondibili per il candido manto, protagonisti della nostra storia e dei nostri paesaggi abruzzesi.
Ma i cani da gregge “rivogliono” indietro la loro identità: stiamo parlando naturalmente del Cane pastore abruzzese, che nel 1922 la cinofilia ufficiale riconosce come maremmano, salvo poi aggiungere, solo nel 1958, anche il termine “abruzzese”.
Proprio per questo, nella prossima legislatura - qualora venissi rieletto - mi impegno a ripresentare il progetto di  legge 587/13 per la tutela del Cane pastore Abruzzese. Un importante testo voluto dalla collega Verì che purtroppo non ha completato il suo iter in questa consiliatura a causa dell’opposizione di quanti, pur titolati a difendere questo patrimonio cinofilo, hanno preferito lo status quo e la salvaguardia delle rendite di posizione.

Si tratta della ri-attualizzazione di una norma regionale del 1987, la numero 31, che si è rivelata negli anni purtroppo inattuabile. L’obiettivo è quello di un riconoscimento del Cane pastore abruzzese da lavoro come un "bene storico-culturale protetto e certificato" dalla nostra Regione.

Gianfranco Giuliante 

 


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