Grandi Rischi: stampa protagonista in aula e Concetta Nostro smentisce il giornalista de Il Centro

Acquisita come prova un'intervista di Abruzzo24ore.tv

16 Maggio 2012   13:07  

Tutto ruota intorno alla stampa, o così pare essere nelle ultime udienze dell processo grandi rischi, che vede imputati i sette componenti della commissione della presidenza del Consiglio dei Ministri,  nella composizione  che il 31 marzo 2009 si riunì a L'Aquila. La stampa che informa o distorce, a seconda del punto di vista, la stampa che veicola informazioni o le altera.

Il processo che  per il 30 maggio prevede l’ascolto in aula degli imputati, corre veloce verso la sentenza. Durante l’udienza odierna gli avvocati di parte civile Della Vinga e Colagrande chiedono e ottengono l'acquisizione dell'intervista rilasciata ad ad abruzzo24ore il 9 maggio scorso dal sottosegretario all’agricoltura Franco Braga (GUARDA L'INTERVISTA INTEGRALE ACQUISTITA NEL PROCESSO). 

Il  Pm Fabio Picuti riconosce la valenza dell’intervista e il giudice Marco Billi la ascuisisce come  prova documentale.

E in aula un altro documento della stampa viene preso in esame durante la tesimonianza di Concetta Nostro, Prima ricercatrice dell’Ingv e teste della difesa. Stavolta è l’articolo a firma di Vittorio Perfetto, giornalista de il Centro, pubblicato il 18 febbraio 2009 nel quale Perfetto avrebbe riportato virgolettato un pensiero che la Nostro non riteneva le appartenesse, ovvero che uno sciame sismico è un rilascio favorevole di energia. “Riportò delle mie parole che non pensavo fossero usate come intervista: quello non era il mio pensiero, non lo sostengo né scientificamente né personalmente. Lo sciame sismico ricorda alla popolazione il rischio di un terremoto.”

La Nostro però non chiesa alcuna smentita, che invece fa in aula. Ma è il Pm Picuti, per verificare l’attendibilità della smentita, a sottolineare un passaggio: De Bernardinis nell'intervista al giornalista Colacito, disse che gli scienziati gli riferivano che lo sciame era un favorevole rilascio di energia, lei lo condivide?"

"No." È la risposta della Nostro.

Poi la Nostro aggiunge: "Perfetto dopo la riunione della Grandi Rischi chiamò Giulio Selvaggi (Dopo l'intervista di cui la Nostro non condivideva il contenuto lei scrive a Perfetto una mail il 24 febbraio esprimendo il suo disappunto, ma non chiedendo smentita, il 25 Perfetto le risponde, riconoscendo, sostiene la Nostro, che effettivamente aveva riportato informazioni di una conversazione non intesa come intervista ndr) e ciò che lui gli riferì non lo riportò in un articolo. Lo incontrai dopo il terremoto a Settembre 2009 e gli chiesi cosa Selvaggi gli aveva riferito e e perché non lo avesse scritto e Perfetto mi rispose 'Selvaggi riferì che una scossa forte non si poteva escludere ma non lo scrissi perché era troppo forte a livello umano, non lo accettai e non lo pubblicai".

Durante l'udiena dopo Concetta Nostro e' stata la volta del neurologo e docente di neuroscienze cognitive presso l'ospedale "San Raffaele" di Milano, Stefano Cappa. L'esperto chiamato a valutare il contenuto dei giornali, delle interviste televisive anche quella a De Bernardinis (sul bere il bicchiere di vino ndr) dei verbali delle parti offese, ha detto che tutto il materiale raccolto "trasmetteva tipicamente informazioni di ambiguita', generiche e non specifiche". Per l'esperto la popolazione non sarebbe stata affatto condizionata dalle parole degli esperti.

Infine e' stato sentito il professore Paolo Gasparini, ordinario di geosifica, esperto di vulcanologia e sismologia a Napoli e per 13 anni direttore dell'Osservatorio Vesuviano. L'esperto ha sostanzialemnte scagionato i sette esperti della commissione grandi rischi parlando di "coerenza nelle loro affermazioni scientifiche". Parlando del sisma Gasparini ha detto "che la percentuale di una scossa come quella che si e' verificata all'Aquila dopo lo sciame era meno dell'1%, in quanto dai dati in nostro possesso le sequenze sismiche da noi studiate nel 99,7% non erano seguite da scosse di magnitudo piu' elevate". L'esperto ha poi parlato del radon quale precursore, in riferimento al ricercatore aquilano Giamapolo Giuliani. "Lo consoco, ci siamo incontrati in un dibattito subito dopo il terremoto dell'Aquila, si tratta di un metodo che non ha attendibilita'".

Il processo continua con una pausa la prossima settimana, il 30 maggio sarà la volta degli imputati ela sentenza si attende per giugno, ma gli avvocati della difesa già annunciano: ci organizziamo per corte d’appello e cassazione.

di Barbara Bologna

montaggio di Marialaura Carducci


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