Grandi rischi pm Picuti: "Cialente e Stati tratti in inganno come i parenti delle vittime"

25 Settembre 2012   10:30  

"Sarebbe giusto condannare tutti e sette i partecipanti alla Commissine Grandi Rischi."

Questa è la conclusione cui è giunto ieri sera il pm Fabio Picuti al termine delle sua requisitoria la processo alla Commissione Grandi Rischi, riunitasi a L'Aquila il 31 marzo 2009, una settimana prima della scossa di magnitudo 6.3 che portò a morte 309 persone.

Parole durissime quelle del Pm che attribuisce agli imputati tutto il valore del loro ruolo scientifico, che diventa, nelle argomentazioni del pm, il macigno che si scaglia su di loro. Proprio perché autorevoli scienziati dovevano sapere quale era il peso delle loro parole.
"La Commissione è esplicitamente composta dai "massimi esperti"- argomenta Picuti- Ciò rende evidente la loro colpa. Come possono giustificare il loro grave errore di valutazione?"

In aula anche il problema circa l'effettiva validità della riunione della Commissione. La commissiaonre Grandi Rischi è composta ufficialmente da 10 membri, ma imputati sono solo 7. Le parti civili e Barberi chiedono: per quale motivo non sono inquisiti anche Cialente, Stati e Leone? Se sono dieci i componenti della Commissione Grandi rischi perchè solo sette imputati?

Picuti risponde: "Non è sufficiente dire 'Cialente concorre nella composizione della Commissione Grandi Rischi, e solo per questa qualità soggettiva deve essere imputato in questo processo'....mica siamo in Unione Sovietica, mica siamo negli stati totalitari la qualità è sufficiente per determinare la responsabilità. La responsabilità non passa solo attraverso la qualità, perciò quelle tre persone non sono imputate in questo processo. Sono state tratte colposamente in inganno come i parenti delle vittime, non c'è nessuna differenza qualitativa nella percezione delle informazioni che hanno avuto il sindaco e l'assessore Stati dalla percezione delle informazioni che ha avuto Giustino Parisse, Cora e Vittorini.

Poi continua Picuti: "L'imputazione passa attraverso la verifica della condotta colposa. In quella riunione sono andati come autorità locali di Protezione Civile, affermando che non avevano nessuna competenza scientica per valutare il rischio sismico. Al limite li giudicheranno i cittadini con il voto."


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