Gratta e vinci per i terremotati e soldi spariti: quelle domande contro i muri di gomma

29 Maggio 2012   13:41  

Una notizia che suscita scalpore ed indignazione, se risultertanno confermate le accuse dei pm che hanno mandato Massimo Ponzellini, attuale presidente di Impregilo ed ex numero uno di Bpm, agli arresti domiciliari: in parlamento è stata votata una legge per aiutare le popolazioni dell'Abruzzo colpite dal sisma disegnata su misura per arricchire i signori del gioco d'azzardo.

La catastrofe è stata usata per far arricchire i mercanti di macchinette per il videopoker. Una legge che porta l'autorevole firma di Marco Milanese deputato del Pdl, ex-braccio destro del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, già accusato di corruzione, rivelazione di segreti d’ufficio e associazione per delinquere nell’ambito dell’inchiesta P4. 

Sottratto dall'arresto grazie al voto di Pdl e Lega con 312 sì contro 305, in quella che è stata una delle pagine più buie della seconda repubblica.  

La trasmissione Report aveva affrontato con un'inchiesta del giornalistica di Sigfrido Ranucci lo strano caso delle lotterie per i terremotati abruzzesi.

Come noto il decreto Abruzzo ha previsto di destinare 500 milioni l'anno fino al 2032, alle aree colpite dal sisma, e sono stati anche introdotti i nuovi giochi come le videolottery. A tal proposito Giovanni Emilio Maggi, presidente dell'Associazione concessionari giochi spiega nel corso della trasmissione che i concessionari hanno dovuto pagare 15.000 euro per ogni videolottery installata, una tassazione anticipata, da destinare all'Abruzzo.

Complessivamente 850 milioni di euro. In otto mesi hanno però in compenso incassato due miliardi di euro. Il 90% è stato restituito in vincite, 40 milioni sono andati all'erario, 160, invece, sono finiti nelle casse dei vecchi concessionari, ai quali le videolottery sono state affidate senza bando di gara.

Il decreto Abruzzo è stata infatti l'occasione per prolungare fino al 2018 la concessione delle slot che scadeva a Ottobre 2009.

Il giornalista Sigfrido Ranucci si chiede allora: ''A L'Aquila cosa sanno dei fondi dei giochi destinati dal Decreto Abruzzo alla ricostruzione?

A rispondere Stefania Pezzopane, assessore comunale alle politiche sociali: ''Noi abbiamo letto tanti comunicati stampa, relativi a vari giochi, anche a questi nuovi: win for life ed altri, in cui si parla addirittura di un miliardo e due di fondi derivanti dai giochi. A parte un po' il malessere di pensare che bisogna incentivare gli italiani a giocare, giocate, giocate, giocate così arrivano i soldi per il terremoto.

Ma, ecco, una cifra come questa, un miliardo e due per la ricostruzione, è assolutamente impossibile ad oggi, non ce ne sono tracce di questi fondi. Abbiamo chiesto al governo e la risposta è stata ad oggi ancora nulla. E' bene che si faccia chiarezza se la deve fare il ministro Tremonti, la devono fare l'Agenzia delle Entrate, la deve fare la Ragioneria generale dello Stato, chiunque sia: faccia chiarezza.''

Un muro di gomma contro cui si è scontrato anche Report: '' Sono passati due anni dal terremoto – racconta Ranucci - L'industria dei giochi nel frattempo ha fatturato circa 120 miliardi di euro. E nelle casse dello stato ne sono finiti circa 20.

Ma dove sono finiti i soldi destinati per legge alle popolazioni colpite dal terremoto?

Racconta Ranucci ''Abbiamo chiesto al Sottosegretario all'Economia Alberto Giorgetti, competente sui giochi, ma dopo averci dato la sua disponibilità e averci chiesto preventivamente le domande ha detto di no. Abbiamo chiesto anche al Ministro Tremonti.

Ma neppure lui ci ha risposto. I concessionari ad oggi hanno pagato in anticipo 850 milioni di euro.

Questi soldi dovevano essere destinati alla ricostruzione. Sono forse andati alla Protezione Civile? Per saperlo bisognerebbe vedere la rendicontazione che non risulta essere stata presentata. Su come stanno le cose gli interlocutori, al Ministero delle Finanze, non hanno risposto.

Nel novembre 2011 poi l'assessore Stefania Pezzopane nuova lettera indirizzata al Ministero dell’Economia per sapere che fine avevano fatto i fondi del Lotto.

''Una nuova lettera indirizzata al Ministero dell’Economia e delle Finanze, al Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, al Direttore dell’Agenzia delle Entrate, all’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato, al Commissario per la Ricostruzione e al capo della Protezione Civile, per avere notizie relative agli introiti derivanti dal gioco del Lotto, che come indicato dall’art. 12 del decreto legge Abruzzo, (convertito in legge) devono essere destinanti alla ricostruzione.

È tornata a scriverla l’assessore alle Politiche Sociali del Comune dell’Aquila, Stefania Pezzopane, alla luce delle recenti notizie emerse nel corso della trasmissione Report, durante la quale il Capo di gabinetto del Commissario per la ricostruzione ha affermato che solo una parte dei fondi per il Lotto è effettivamente arrivata a L’Aquila per la ricostruzione. “A questo punto è necessario fare chiarezza - afferma l’assessore -.

Anche perché a fronte delle nostre ripetute richieste di informazioni e chiarimenti nessun ente ha mai dato una risposta concreta e precisa. Qualcuno si è trincerato dietro il silenzio. Altri si sono limitati a fare il solito gioco dello scarica barile, asserendo che la competenza è di altri. La storia è lunga - prosegue Pezzopane -.

La prima richiesta di informazioni risale al 12 febbraio 2010. Allora ero Presidente della Provincia. La lettera era indirizzata al Ministero dell’Economia, al Direttore dell’Agenzia delle Entrate, al Commissario per la Ricostruzione e al capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso. Silenzio assoluto, nessuna risposta. Torno a scrivere il 3 settembre 2010, appena insediata in Comune. La nuova missiva è indirizzata agli stessi enti.

Torno a chiedere informazione sia sull’entità delle risorse destinate a L’Aquila, sia sui beneficiari, visto che erano apparsi degli articoli sulla stampa, relativi ai fondi raccolti per la causa dell’Aquila. Anche in questo caso, nessuno si sente in dovere di dare una risposta al Comune dell’Aquila.

Continua l’omertà, ma non demordo. Il 15 aprile 2011 prendo ancora carta e penna e inoltro un nuovo sollecito, al Ministero dell’Economia, al Direttore dell’Agenzia delle Entrate, all’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, al Commissario per la ricostruzione e al Capo della Protezione Civile.

Il Direttore dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato a questo punto risponde, (il 20 aprile) ma solo per informarci di aver girato la nostra richiesta di informazioni alla Ragioneria Generale dello Stato, competente per materia.

Risponde anche il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, ma paradossalmente per dirci che tali notizie vanno chieste all’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato!

Un vero e proprio labirinto di scatole cinesi, da cui è difficile districarsi. Il 6 giugno 2011 inoltro un nuovo sollecito, indirizzato oltre che al Ministero dell’Economia, alla Ragioneria dello Stato, all’Agenzia delle Entrate- Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, al Commissario per la ricostruzione e al Capo della Protezione Civile.

L’unico a rispondere a giugno 2011 è il Capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, che afferma che tali risorse non sono mai transitate nel bilancio del Dipartimento della Protezione Civile e ci rinvia addirittura al Ministero dell’Economia, che tra l’altro non ha mai risposto.

Dopo di che silenzio assoluto, fino alla trasmissione Report, dalla quale apprendiamo per bocca del Capo di Gabinetto del Commissario, che le risorse arrivate a l’Aquila per la ricostruzione sono meno della metà dei 500 milioni previsti dal decreto Abruzzo.

L’altra metà la incassa lo Stato. Mentre sappiamo con certezza che su alcuni voli di linea si continuano a pubblicizzare i giochi del Lotto, asserendo che i provenenti servono per la città terremotata. Mentre qui tutto è fermo. A questo punto intendiamo avere risposte chiare. È vero quanto abbiamo appreso dalla trasmissione Report? Non si proseguire con il solito giochetto fatto di l’omertà e di scatole cinesi. La città esige verità e risposte chiare”.

Nell'ottobre 2011 il deputato dell'idv Augusto Di Stanislao aveva presentato un'interrogazione

''  Il Decreto Abruzzo - spiegava in una nota Di Stanislao - per il Governo fu un’ottima occasione per incentivare e spronare i cittadini a giocare sempre di più puntando sulla loro sensibilità e sulla tragedia del terremoto. Il Decreto prevedeva che una percentuale delle giocate e delle lotterie fosse destinata alla ricostruzione de L’Aquila e dei suoi territori per una somma stimata intorno a 1,2 miliardi di euro.

Dopo due anni dal terremoto l’industria dei giochi ha incassato più di 120 miliardi e allo Stato ne sono andati circa 20, ma di quel miliardo e 200 milioni non ci sono tracce e di certo non sono serviti nè a L’Aquila e nè ai terremotati.

La nuova lotteria istantanea continua ad essere ancora in corso e l’Aams, più che di ricavi, parla di maggiori entrate fiscali per la ricostruzione in Abruzzo e per il 2009 ammontano a 565.754.769 euro e per il 2010 a 630.386.538 euro per un totale nei 2 anni di 1.196.141.307 euro.

Le maggiori entrate fiscali previste dal “decreto Abruzzo” sono confluite nel bilancio generale dello Stato che ne dispone l’utilizzo. Ho depositato un’interrogazione al Presidente del Consiglio e al Ministro dell’Economia perché facciano luce sull’utilizzo delle risorse stanziate dalle lotterie per la ricostruzione post terremoto in Abruzzo.''



Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore