''Grave che Cialente abbia urlato contro gli operai della Compel''

26 Settembre 2012   11:32  

Riceviamo e pubblichiamo da Appello per L'aquila associazione di appoggio al consigliere comunale Ettore Di Cesare:

''La settimana scorsa è andato in scena in Piazza Duomo lo scontro tra i lavoratori della Compel, i loro rappresentanti e il Sindaco Cialente.
Interveniamo solo oggi perché abbiamo preferito far raffreddare gli animi.

Un Sindaco che litiga e urla contro dei suoi concittadini a rischio di licenziamento è una cosa francamente mai vista. Parliamo di circa 100 persone, con rispettive famiglie, esasperate dalla concreta possibilità di perdere il lavoro.

Ora, al di la delle polemiche e delle responsabilità, questa è e deve essere una situazione di cui l’Amministrazione si deve fare prioritariamente carico.

Infatti in questi casi non contano le competenze (“Se ne devono occupare il Prefetto e la Provincia”), conta il fatto che cento cittadini senza lavoro saranno, che lo si voglia o meno, un problema per l’Amministrazione e per l'economia dei nostri territori, considerato che molti saranno costretti a cercare da vivere altrove.

In fondo quelle lavoratrici e quei lavoratori stavano chiedendo al loro Sindaco di essere parte attiva, di farsi portavoce delle loro sacrosante istanze e di utilizzare tutti gli strumenti a disposizione, e pure oltre, per intervenire in questa drammatica situazione.

Non è possibile essere permalosi, si capiscono le circostanze e si disegna una strategia comune, altrimenti a cosa serve la politica?

A ben vedere questa situazione è emblematica della totale mancanza di programmazione. Servirebbero piani: da quello del lavoro a quello per il commercio come si usa nei comuni virtuosi.

Compito dell'amministrazione non è la rissa da bar, ma farsi promotrice di tavoli partecipati, in cui si valorizzano le competenze e non le spartizioni, per il bene della città.

E allora, fuori dalle polemiche, che sia questa l’occasione per iniziare a ragionare su questi piani, partendo da quello per il lavoro.
Università, imprese, commercianti, operatori del turismo, lavoratori, incentivi per i giovani, de minimis, incubatori di impresa, fondi previsti per lo sviluppo economico dalla legge sulla ricostruzione, fondi europei: tutto deve essere messo a servizio di una strategia complessiva e coordinata con interventi mirati e non “a pioggia” per accontentare un po’ tutti e nulla risolvere.

Occorre dare delle direzioni precise e lungimiranti all’economia del nostro territorio che deve puntare sulla sostenibilità, dalla ricerca alle sue applicazioni pratiche, per creare, anche in futuro, posti di lavoro dignitosi, qualificati e per questo sicuri.
Noi siamo disponibili a dare il nostro apporto.

Si apra questa nuova stagione, occorre fare in fretta, la crisi non aspetta. E nemmeno la Compel.''

 


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