I Marsi: ''Il voto sul riordino delle province uno spettacolo indecoroso''

24 Ottobre 2012   16:46  

Riceviamo da Attilio Francesco Santellocco, presidente del Comitato territoriale Provincia dei Marsi e pubblichiamo

''Questo Comitato Territoriale valuta gravissima la posizione assunta dal Consiglio Regionale dell’Abruzzo nella giornata di ieri (23/10/2012) in merito all’esame della proposta di riordino delle circoscrizioni provinciali da trasmettere al Governo per la sua successiva attuazione.

Per l’intera durante dell’esame del provvedimento in oggetto, si è assistito ad uno spettacolo indecoroso e desolante, in cui personaggi eletti per tutelare e difendere i diritti dei cittadini abruzzesi, con deliberata ed irresponsabile scelta, hanno rinunciato ad una propria prerogativa istituzionale, tradendo il proprio mandato e sfuggendo alle proprie responsabilità con un approccio frutto di ignoranza, ignavia ed impotenza.

Ignoranza - in quanto la decisione “di non sottoporre al Governo alcuna proposta di riordino delle Province ubicate nel proprio territorio” (come si legge al punto 1 della delibera approvata) equivale a lasciare al Governo la decisione di eseguire il riassetto amministrativo ed istituzionale della regione Abruzzo, sulla base delle previsioni di cui al comma 4, art. 17 della Legge di conversione 135 del 7/8/2012 (evidentemente non letto o non capito dai nostri consiglieri regionali).

Ignavia - in quanto assenti a se stessi e con l’illusoria convinzione che la propria inerzia ed inazione possano tradursi in un vantaggio politico personale o per lo schieramento di appartenenza, nel certificare la propria totale inutilità, i nostri consiglieri regionali “sanza ‘nfamia e sanza lodo”, hanno, di fatto, consegnato nelle mani di soggetti esterni le sorti dell’intero Abruzzo e dei suoi cittadini.

Impotenza – in quanto durante il proprio apprezzabile intervento, il Consigliere di maggioranza Giuseppe Tagliente, nel dispiacersi dell’occasione persa per operare un riequilibrio territoriale dell’Abruzzo e creare le condizioni strutturali per un suo rilancio unitario, ha voluto stigmatizzare il comportamento dei propri colleghi come un episodio collettivo di “impotentia” nelle sue diverse manifestazioni (“coeundi”, “generandi” ed “erigendi”).

Non volendo entrare nel merito delle affermazioni del consigliere Tagliente (il quale conosce senz’altro meglio di noi i suoi colleghi), riteniamo invece di aver assistito più semplicemente ad un chiaro evento di “cogitus interruptus” di gruppo che ha coinvolto anche illustri esponenti marsicani presenti in Consiglio Regionale.

A questo punto non rimane altro che auspicarsi che l’invito al Governo di predisporre con la massima urgenza un progetto di legge costituzionale e l’eventuale ricorso alla Corte Costituzionale, pure previsti ai punti 2 e 3 della delibera in oggetto, siano rapidamente accolti, in modo che si avvii un percorso di riforme condivise che riporti fiducia nelle Istituzioni ed elimini enti e soggetti che, chiamati a rappresentare e difendere i diritti e gli interessi dei cittadini abruzzesi, con il loro atteggiamento imbelle ne hanno venduto pure la dignità.

Alla luce di quanto avvenuto, dopo il “gran rifiuto” del Consiglio Regionale, piuttosto che lasciare ad altri soggetti l compito di decidere il futuro dell’Abruzzo, questo Comitato Territoriale, avanzerà proposta formale di un referendum popolare per consentire a tutti i cittadini abruzzesi, in piena libertà ed autonomia, riaffermando la propria dignità, di essere artefici del proprio destino e di non accettare imposizioni dall’esterno.''

 

 


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