I magistrati abruzzesi: ''I piccoli tribunali vanno chiusi subito, siamo sgomenti per la proroga''

31 Gennaio 2014   15:38  

 

La sezione Abruzzo dell'Anm esprime "sgomento" e "preoccupazione" per la notizia dell'approvazione da parte del Senato, all'interno del decreto 'mille proroghe', dello spostamento, almeno fino al 2018, della data in vigore della riforma della geografia giudiziaria riguardante i tribunali di L'Aquila e Chieti, che avrebbero dovuto accorpare, entro il termine già prorogato del 2015, i tribunali di Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto.

Si auspica che il provvedimento venga "cancellato".

L'Amn non ha mai mutato la sua posizione favorevole alla soppressione.

Aveva due anni fa dichiarato il presidente dell'Anm Abruzzo Giampiero Di Florio:

''Le procure, le preture, i tribunalini non sono mica dei pronto soccorso. Non ne servono uno ogni 10-15 chilometri. E' l'unico modo per risolvere il problema dell'eterna mancanza di fondi e di personale.

La riduzione dei tribunali in Italia (dove non si fanno concorsi per l'assunzione di personale amministrativo da circa 20 anni) e in Abruzzo, consentirebbe di recuperare personale per le sedi principali.

Il cittadino vuole risposte immediate, che possiamo dare razionalizzando il servizio. Anzichè tenere personale sparpagliato in varie sedi, me lo porto ad esempio a Pescara, dove il magistrato avrebbe l'aiuto di cui ha bisogno per scaricare un provvedimento: se non ho gente che mi scarica l'udienza o segretari che mi controllano la scadenza dei termini processuali dei fascicoli come faccio a portare avanti il lavoro?

In una realtà fatta di crisi, spesa pubblica elevata  l'accorpamento dei tribunalini potrebbe aiutare a far funzionare meglio la macchina amministrativa.

Non ci sarà alcun impoverimento dei territori perché ditemi a cosa serve mantenere il tribunale di Lanciano, a 30 chilometri da quello di Chieti.''

 


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