I nodi vengono al pettine, Berardini: "Brucchi cadrà sul bilancio nel prossimo Consiglio"

13 Luglio 2017   21:12  

Le dichiarazioni di Paolo Gatti, riportate quest’oggi dal quotidiano “Il Messaggero”, rientrano nella becera logica dello scaricabarile politico in vista delle prossime elezioni.

Nessuno, nemmeno Paolo Gatti, nonostante sia egli stesso l’azionista di maggioranza della Giunta Brucchi, vuole assumersi le responsabilità del fallimento di tutti i progetti fatti fino ad oggi e del conseguente stato disastroso in cui versa la Città di Teramo.

Ora i nodi stanno venendo al pettine ed il Sindaco Brucchi, per dignità politica, dopo il tenore delle pesanti dichiarazioni di un proprio “alleato” così determinante, non dovrebbe esitare un solo secondo e rassegnare le dimissioni.

Come può fare un Sindaco in queste condizioni a proseguire serenamente l’azione amministrativa? Come può pensare al bene della nostra Città se da oltre 3 anni è impegnato a sedare i continui litigi ed accontentare i consiglieri dissidenti?

Il risultato è sotto gli occhi di tutti e l’ennesimo disastro è stato analizzato questa mattina in Commissione di vigilanza e controllo: stiamo parlando dei lavori del Corso.

Proprio questa mattina abbiamo appreso, infatti, che la Ditta esecutrice dei lavori avrebbe rilasciato, solo pochi giorni fa, un parziale cronoprogramma esecutivo dei lavori che prevede la ultimazione del solo Corso San Giorgio (1° lotto) per fine novembre 2017.

Questa situazione, oltre a essere imbarazzante è quantomeno paradossale se pensiamo che il contratto di appalto fissa il termine per l’ultimazione di tutte le lavorazioni (1° e 2° lotto) per il 24 agosto 2017.

Il dato da evidenziare è che l’Amministrazione Brucchi ha fallito clamorosamente anche su questo appalto, trovandosi, dopo ben 2 anni, a veder completato circa un terzo dell’intero progetto per novembre 2017, con gravissimi disagi economici e sociali per l’intera Città.

Ma vi è di più. Nel corso della Commissione, abbiamo scoperto che l’importo delle riserve iscritte dalla Ditta, solo per l’esecuzione di un terzo delle lavorazioni previste, ammonta a oltre 2 milioni di euro, ossia un importo che quasi raggiunge l’intera somma dell’appalto aggiudicato. Questi dati, oltre ad essere preoccupanti visto che parliamo di soldi dei cittadini teramani, rischiano di far saltare il secondo lotto dell’opera, i cui importi dovrebbero servire per pagare le riserve iscritte dalla Ditta dopo il consueto accordo bonario.

Ancora una volta il Sindaco Brucchi ha dimostrato cosa vuol dire essere incapaci di amministrare, non riuscendo nemmeno a portare a termine un’opera nei tempi prestabiliti dal contratto.


Fabio Berardini-Movimento 5 Stelle Teramo


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