I sindacati sempre più proccupati per gestione dei centri di Riabilitazione Sanstefar Abruzzo

31 Ottobre 2013   16:41  

''La società Sanstefar Abruzzo, tra i pochi gestori nel panorama abruzzese, ha sottoscritto gli accordi negoziali con la Regione Abruzzo con il previsto taglio del 5% del budget (mentre tutti gli altri erogatori hanno fatto ricorso) e contestualmente ha attivato presso la Direzione delle Politiche del Lavoro della Regione Abruzzo la richiesta di cassa integrazione in deroga per tutti i lavoratori dei Sanstefar a rotazione proprio in virtù del fatto che il taglio del 5% non avrebbe consentito il mantenimento degli attuali livelli occupazionali.

Inoltre ha dichiarato la drastica riduzione delle prestazioni riabilitative agli utenti non accettando più nuovi ingressi fino ad arrivare alla chiusura dei centri dalla seconda metà del mese di dicembre.

Ed allora perché firmare un contratto capestro? Rinunciando a lottare come tutti gli altri? Tanto pagano sempre i soliti noti, lavoratori e pazienti? Facendo salvi gli eventuali profitti?

Peraltro, dopo solo circa 1 anno dall’ingresso della nuova Società subentrata al Policlinico Abano Terme già si rendono evidenti delle serie criticità nella gestione dei 16 centri abruzzesi.

La nuova azienda nel mese di luglio u.s. ha omesso il pagamento del premio di produttività previsto dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (circa 500 euro per dipendente).

Alla inevitabile diffida al pagamento intentata da CGIL CISL e UIL l’Azienda ha risposto che detto premio potrà essere corrisposto solo rateizzato ed a partire dal mese di febbraio del 2014. Ad aggravare la situazione la stessa società ha paventato anche la possibilità che non si riuscirà a pagare i prossimi stipendi.

Queste gravi dichiarazioni hanno indotto i Sindacati ad attivare gli uffici legali per il ristoro di quanto non percepito dai lavoratori.

Inoltre è di qualche giorno la notizia che la società Sanstefar abruzzo s.r.l, è confluita in un Consorzio di Cooperative con un assetto societario completamente diverso che prevede un Consiglio di Amministrazione ben definito e tutto ciò senza che né Sindacati né Istituzioni fossero stati informati. A questo punto ci si chiede se sia ancora valida la procedura di apertura di richiesta di cassa in deroga avanzata esclusivamente dalla vecchia società che di fatto non esiste più.

Sono tutti interrogativi a cui i sindacati esigono risposte chiare ed esaustive sia da parte dell’Azienda che da parte delle Istituzioni.

Per questi motivi le OO.SS. chiederanno un urgente incontro con il nuovo Presidente del Consiglio di Amministrazione affinchè vengano affrontate tutte le problematiche sopraesposte.''

LE SEGRETERIE
CGIL FP CISL FP UIL FPL
C. Ranieri D. Farina D. Rega

 


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