Idonei del concorsone assunti al Genio Civile? Il secco no dei precari della Provincia

18 Marzo 2013   11:09  

In una lettera al presidente della Provincia dell'Aquila, l'ingegnere Noemi Cipollone, ha proposoto di assumere gli idonei del concorsone della ricostruzione presso il Genio Civile, dove per mancanza di personale, la situazione è sull'orlo del collasso e migliaia sono le pratiche della ricostruzione ferme.

 

Non si fa attendere la repica dei precari del Centro per l’impiego dell’Aquila, che in sostanza affermano: ''Ci siamo prima noi''

''Viste le sollecitazioni arrivate al Dott. Del Corvo tramite giornali on line da parte degli idonei del famoso “Concorsone”, riguardo l’utilizzo delle loro graduatorie ci preme sottolineare quanto segue.

I precari della Provincia dell’Aquila, precedentemente idonei di un concorso pubblico a tempo indeterminato tenutosi nel 2010, ricordano al Dott. Del Corvo, il quale lamenta carenza di personale presso il Genio civile, che l’ente Provincia dispone già di personale precario (dal lontano 2003), inserito in graduatorie in essere, ad oggi tuttora valide, dalle quali può attingere senza ricorso ad ulteriori graduatorie esterne all’ente.

Pertanto gli scriventi si augurano che, il Dott. Del Corvo, e l’Ente tutto, riescano, almeno questa volta, a tutelare i loro precari, attuando a breve un percorso di stabilizzazione con priorità assoluta rispetto a qualsiasi ingerenza esterna.''

LA LETTERA DI NOEMI CIPOLLONE

''Caro Presidente,

leggo sui giornali abruzzesi che il Genio Civile della Provincia dell’Aquila è al collasso, oberato di pratiche da smaltire; pare sia una situazione drammatica e urgente che frena la ricostruzione post -sisma, ma che fortunatamente (dico io) è facilmente risolvibile.

Infatti io ed altre centinaia di amministrativi, architetti, contabili, geologi, geometri e ingegneri siamo stati recentemente selezionati dal Formez Pa, il Centro di Formazione Studi di cui si è avvalsa la Presidenza del Consiglio dei Ministri, per effettuare una selezione seria, imparziale e qualificata dei professionisti che dovranno lavorare presso i Comuni dell’Aquila e del cratere e presso gli Uffici Speciali per la Ricostruzione.

Nei mesi scorsi in 17.042 ci siamo recati a Roma per partecipare a 14 concorsi pubblici banditi dalla Commissione per l’attuazione del progetto Ripam (riqualificazione pubblica amministrazione) per vari profili professionali.

Per ogni concorso abbiamo superato una prova preselettiva, quattro prove scritte e una prova orale, per arrivare in 1.730 idonei, di cui 300 vincitori; i punteggi riportati dai vincitori sono eccellenti (media di 96,44/100) ma gli idonei seguono a ruota: nel profilo di Istruttore Direttivo Tecnico per i comuni la media riporta dai 75 vincitori è di 97,87/100, mentre il punteggio medio dei primi 100 idonei è di 96,65/100.

In questo concorso, come dichiarato dal Ministro Barca e dal presidente del Formez PA Carlo Flamment, ha vinto il merito, la trasparenza, hanno vinto i giovani e le donne e ha vinto il sud, in particolare l’Abruzzo.

Un concorso come questo ha comportato enormi costi per sostenere una macchina organizzativa che ha dovuto gestire in modo efficiente e in breve tempo 36.726 candidature (molti hanno concorso per più di un profilo).

Il bando stesso ha previsto la possibilità di assegnazione degli idonei ad altre amministrazioni pubbliche che ne facciano richiesta, interessate al reclutamento di personale per i medesimi ruoli messi a concorso, proprio allo scopo di evitare inutili sprechi di denaro pubblico con l’effettuazione di ulteriori concorsi.

Basta quindi farne richiesta al RIPAM e un esercito di giovani preparati e motivati sarà lieto di prendere immediatamente servizio presso il Genio Civile della Provincia dell’Aquila, risolvendo tale difficile situazione!

La soluzione alternativa di cui si parla negli incontri istituzionali dove si prospetta l’emanazione di un D.P.C.M. da parte del governo, formulato ad hoc per salvare i 200 dipendenti di Abruzzo Engineering S.c.p.a. (selezionati dall’ufficio personale di una società privata) non darebbe a mio parere le stesse garanzie di competenza e imparzialità, ma piuttosto farebbe pensare ai “soliti giochini” per sistemare i “soliti noti”. 

 


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