Il 3e32 su manifestazione di sabato, shock economy e repressione nel cratere sismico

21 Ottobre 2013   13:43  

Riceviamo dal comitato 3e32 dell'Aquila e publbichiamo

''La crisi è un ottimo antidoto alle rivendicazioni di diritti e bisogni sociali. E’ da diversi anni infatti che i grandi poteri economici e finanziari che governano l'Europa stanno cercando di scalfire tutte le conquiste sociali maturate nel dopoguerra in nome della crisi e dell'emergenza economica.

E’ la shock economy, l’economia che sfrutta i disastri per trarne profitti e imporre proprie regole.

A L’Aquila la crisi l’abbiamo conosciuta e subìta sotto forma della gestione post terremoto fin da 4 anni e mezzo fa.

E siamo serviti incoscientemente da palestra per l’instaurazione dell’attuale sistema bipartisan che regge l’Italia. Ormai i governi sfruttano infatti l’emergenza per insediarsi e autoproclamarsi di salvezza nazionale, senza alcun mandato elettorale.
Da Monti a Letta siamo sotto scacco di governi commissariali sempre più ampi e che attuano i diktat della Bce e delle politiche di austerity targate Ue.

Chi osa ribellarsi viene fatto passare per disfattista o complottista e viene messo a tacere con le buone o con le cattive.

Tutte scene che a L’Aquila abbiamo vissuto nell’immediato post-sisma, quando un intero territorio è stato occupato militarmente dal governo Berlusconi tramite la Protezione civile di Bertolaso e soci in affari (peraltro oggi tutti sotto inchiesta).
Le popolazioni locali sono state esautorate da ogni decisione sul futuro, dai progetti di ricostruzione, dal diritto di parola e critica.

Tutte le decisioni più importanti, dagli insediamenti provvisori ai modelli di sviluppo da adottare, sono state prese da commissari speciali, ovviamente estranei al cratere sismico e dunque poco sensibili alle richieste della popolazione terremotata.
La gestione dell’emergenza era cosa loro, i profitti pure.

Il danno fatto però resta a noi.

Chi ha osato parlare e alzare la testa ha subìto circa 70 denunce ed è stato fatto passare come nemico pubblico da mettere alla gogna. Paradossalmente gli sciacalli venuti a L’Aquila sul carro della shock economy si autoproclamavano salvatori e benefattori mentre noi eravamo i disfattisti che volevano male al territorio.

Oggi ci ritroviamo senza più una città ma con tanti insediamenti che si sviluppano per decine di km da est a ovest, senza più un’anima. Migliaia di appartamenti fatti costruire ex novo a costruttori senza scrupolo, molti dei quali sono vuoti per mancanza di abitanti. Centinaia di ettari distrutti dal cemento e dall’ingordigia. Migliaia di persone costrette a vivere lontane dalla propria città o paese.

E’ per questo che ci sentiamo particolarmente vicini alle rivendicazioni della manifestazione-assedio del 19 ottobre. Vogliamo riprenderci le città, i centri storici svenduti, le abitazioni sfitte e continueremo a lottare contro tutte le zone rosse d’Italia.

Abbiamo asediato anche noi quei ministeri e palazzi che stanno distruggendo il futuro di milioni di persone con le loro politiche di austerity, e che stanno massacrando la nostra città e i paesi del cratere impedendone una pronta ricostruzione, come dimostra anche l'ultima legge di stabilità: una vera presa in giro ai danni del nostro territorio e del nostro futuro.

Mai più new-town, mai più repressione e speculazione in nome dell'emergenza.
Poniamo l’assedio in ogni città!''

 


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