''Il Debito è illegittimo, l'insolvenza è un diritto vengono prima i cittadini delle banche''

19 Settembre 2012   13:24  

Riceviamo dal costituenda assemblea cittadina aquilana per l'analisi del debito e per la costituzione del Comitato Referendario contro la modifica dell'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori.

 

''Ogni giorno le parole spread, crisi, debito, vengono ripetute ossessivamente dai media.

E' un bombardamento a senso unico, le aspettative dei mercati sono diventate l'unica bussola della politica italiana ancora più accentuata da quando si è insediato il governo Monti.

L'economia europea e mondiale attraversa una crisi senza precedenti che drammaticamente evoca la "grande crisi" del 1929. Questa crisi ha una chiara motivazione politica e sociale e dipende dall'aumento senza freni della speculazione finanziaria unitamente all'aumento vertiginoso della forbice tra profitti e salari che, negli ultimi 20 anni, hanno visto l'affermazione del neoliberismo in Europa.

E' la crisi del capitalismo neoliberista. In Europa, in assenza di organismi politici effettivi, comanda la Banca Centrale Europea, l'unica Banca Centrale al mondo che non presta denaro direttamente agli Stati ma solo alle banche - diventate nel frattempo tutte private, obbligando gli Stati che necessitano di denaro da indebitarsi con le banche a tassi di interesse stabiliti dalle banche stesse.

Pressioni internazionali hanno fatto sì che in Italia la crisi fosse gestita da un commissariamento straordinario: il Governo Monti che ha sostituito l'ormai troppo impopolare Berlusconi e esautorando il bipolarismo parlamentare italiano nonostante si fosse dimostrato ossequioso nei confronti di tutte le direttive europee. Monti ed il suo governo "tecnico", per garantire i profitti e gli interessi dei mercati, stanno usando la crisi ed il debito per giustificare la pesante ristrutturazione della società fondata e cresciuta sui diritti conquistati dal movimento dei lavoratori.

Pertanto abolisce l'articolo 18, innalza l'età pensionabile lasciando i giovani nella loro condizione di precarietà e di ricattabilità , aumentano le imposte generali mentre non vengono tassati i grandi patrimoni, non mettono un tetto agli stipendi d'oro e nemmeno si toccano le pensioni d'oro, non si tassano la speculazione finanziaria.

Con le regole neoliberiste gli Stati perdono ogni potere di controllo sull'economia ed in Europa la Banca Centrale può imporre le politiche economiche agli Stati membri per cui in Italia il governo Monti, subordinando la democrazia ai mercati, inserisce il pareggio di bilancio in Costituzione e fa votare il fiscal compact che imporrà manovre da 40 miliardi di euro l'anno.

Massima flessibilità dei diritti, massima libertà dei capitali: proprio la ricetta che ha portato alla crisi odierna.

I diritti che sono a fondamento della democrazia rappresentativa sono stati conquistati con l'iniziativa politica e con il conflitto dal movimento dei lavoratori e dalle loro organizzazioni politiche e sindacali che oggi sono drammaticamente deboli o assenti.

Il capitalismo ha frammentato il corpo sociale dei lavoratori attraverso la delocalizzazione della produzione e con la frammentazione delle forme contrattuali.

Per contrastare il pensiero unico neoliberista di cui si stanno vedendo tutte le crudeli conseguenze, va ricostruita una coscienza della soggettività di classe tra i lavoratori, gli studenti e tutti i soggetti che ne subiscono gli esiti.

Per ottenere questo riteniamo che si debba ricostruire un movimento sociale che sia strutturalmente antagonista a questo sistema: bisogna lavorare all'unità dei movimenti sociali, all'unità della sinistra politica alternativa al montismo e ai partiti che l'hanno sostenuto (compreso il PD), a un rafforzamento della sinistra nel sindacato.

Occorre rifiutare le imposizioni del neoliberismo dicendo NO alla dittatura dei mercati e NO alla sottrazione di democrazia.

Occorre la tassazione dei patrimoni e della speculazione finanziaria. E' necessario il controllo politico pubblico dell'economia con attraverso la statalizzazione delle banche e delle risorse e soprattutto ripristinando la separazione tra le banche di risparmio da quelle finanziarie.

Anche nella nostra città vogliamo sostenere l'iniziativa lanciata dal comitato No debito per promuovere una manifestazione nazionale contro le politiche del governo Monti, per un'alternativa di sinistra che metta al centro la giustizia sociale, i diritti e la democrazia.

Vogliamo organizzare un incontro nella nostra città con il portavoce del comitato NO debito Giorgio Cremaschi per costruire insieme una piattaforma di proposte e di programmi coerenti con l'idea di un modello sociale, politico ed economico radicalmente alternativo a quello attuale che ci sta strangolando.''

 


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