Il Festival dell'Acqua si chiude oggi, D'Ascenzi: "Una città deserta ma ricca di speranza"

11 Ottobre 2013   17:11  

Sette giorni per parlare di acqua, da tutti i punti di vista.

Mauro D'Ascenzi, vice presidente esecutivo di FederUtility traccia un bilancio della seconda edizione del Festival dell'Acqua.

"Un risultato molto positivo, tanti temi interessanti. Inondati di contatti su facebook. Qui abbiamo condiviso una settimana una situazione dramamtica ma ricca di voltontà e speranza"

L'ultimo giorno condito di pioggia, e pochissime le persone in mattinata, nonostante il premio Nobel.

"I nostri temi sono molto specialistici, come questo convegno. Ci sono stati altri eventi, come quello di questa sera con lo studio Festi (che ha realizzato le scenografie delle Olimpiadi di Torino, ndr) dove la risposta c'è stata. Qui siamo in una piccola città, e una città deserta. Quando abbiamo deciso di venire a L'Aquila lo sapevamo".

Il Festival dell'Acqua è inziato con la polemica di chi non riconosceva in Federtutility un rappresentante del mondo dell'acqua come bene pubblico. E la protesta si è trasformata in un piccolo contro festival:

"Ci si può dire che abbiamo idee diverse sulle tariffe -spiega D'Ascenzi- ma dire che noi saremmo i privatizzatori dell'acqua, quando invece rappresentiamo la totalità dei gestori pubblici dell'acqua, che vorremmo fare, suicidare noi stessi? Tutto questo è pretestuso. La loro inziativa è stata nel metro della civilità, quindi nulla da dire".

di Barbara Bologna


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