Il Garante della Privacy Mette "Spalle al Muro" Facebook e i Profili Fake

09 Aprile 2016   09:52  

Facebook fornisca all'utente «in forma intellegibile» tutti i dati che lo riguardano in relazione ai profili «aperti a suo nome» e quindi anche ad eventuali falsi, i cosiddetti fake. Ad ordinarlo è il Garante per la protezione dei dati personali che ha così accolto un ricorso del medico e consigliere regionale umbro del Pd Attilio Solinas. «La prima decisione di questo tipo che sia mai stata presa» ha sottolineato il suo legale, l'avvocato Giuseppe Innamorati. Solinas aveva già denunciato alla magistratura penale di essere stato vittima di minacce e di un tentativo di estorsione (ma anche sostituzione di persona e indebita intrusione in sistema informatico) da parte di una persona che gli aveva chiesto, e ottenuto, «amicizia» su Fb.

Tra i due si era infatti sviluppata una corrispondenza telematica ma poi il medico - emerge dal suo ricorso al Garante - non aveva accettato di sottostare a «indebite richieste di denaro» e quindi l'altro utente avrebbe creato un falso account utilizzando i suoi dati personali e la foto del profilo. Dal fake avrebbe quindi inviato a tutti i contatti Facebook di Solinas fotomontaggi e video creati ad arte, che lo ritraevano «intento in attività sessuali anche con minori». Immagini considerate gravemente lesive anche per la carica istituzionale ricoperta.

Il medico aveva quindi chiesto tramite il servizio on line, ottenendola, la rimozione delle false foto e video, nonché l'accesso a tutti i dati Facebook che lo riguardano «detenuti in relazione a profili aperti a suo nome», la cancellazione e il blocco del falso account. Solinas aveva però riscontrato come le conversazioni con l'autore del fake «non erano state cancellate». Quindi, dopo la procedura prevista, il ricorso al Garante. Che ora ha ordinato a Facebook anche di «fornire all'interessato informazioni circa l'origine dei dati, le finalità, le modalità e la logica del trattamento, gli estremi identificativi del titolare e del responsabile, nonché i soggetti e le categorie di soggetti cui i dati sono stati comunicati o che possono venirne a conoscenza».

Tutto entro 30 giorni per non incorrere nelle sanzioni civili e penali previste dal codice. «In sostanza vogliamo sapere da Facebook quali dati hanno, dove si trovano e come vengono trattati» ha spiegato l'avvocato Innamorati. «Questo anche - ha aggiunto - per spirito di trasparenza rispetto alla carica pubblica che ha il dottor Solinas»


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