Il Giudice: "D'Ambrosio Usava l'Auto dell'ATO per gli Impegni Istituzionali

10 Settembre 2016   10:15  

"L'utilizzo della vettura Ato da parte del presidente, per potere assolvere i propri impegni di parlamentare, non vale a smentire la tesi del peculato, costituendo finalità palesemente estranea alle attività dell'Ato". È uno dei passaggi principali, contenuti nelle motivazioni della sentenza di condanna, emessa nello scorso giugno dal tribunale collegiale di Pescara, a carico dell'ex presidente dell'Ato Giorgio D'Ambrosio, nell'ambito del processo al cosiddetto 'partito dell'acqua'. D'Ambrosio è stato condannato a due anni e otto mesi per peculato, in relazione ai viaggi compiuti tra il 20 settembre 2006 e il 7 novembre 2007, utilizzando la vettura e il telepass in dotazione all'ente. "In ogni caso, ai fini della quantificazione della pena - scrive nelle motivazioni il giudice Rossana Villani - si apprezza l'opportunità di un contenimento della stessa in virtù della considerazione che l'uso delle vetture, come del telepass, per scopi estranei all'Ato, non avveniva per finalità biasimevoli o riprovevoli".


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