"Il Grande Gatsby": un turbinio di suoni e immagini che stordisce, estasia e conquista

16 Giugno 2013   17:04  

Genere: Drammatico
Regia: Baz Luhrmann
Cast: Leonardo Di Caprio, Carey Mulligan, Tobey Maguire, Isla Fisher, Joel Edgerton, Gemma Ward, Callan McAuliffe, Amitabh Bachchan, Jason Clarke, Daniel Newman, Jack Thompson, Jacek Koman, Elizabeth Debicki

Durata: 144 Min

Voto:000 1/2

Corre l'anno 1922 e Nick Carraway (Tobey Maguire), giovane promettente scrittore, decide di abbandonare la sua città nel Midwest, per andare a vivere nella promettente New York e lavorare in borsa. Trasferitosi a Long Island, il giovane scopre di avere come vicino di casa un milionario, Jay Gatsby (Leonardo Di Caprio), alle cui feste prende parte tutta l'alta società della "Grande Mela", ma che nessuno conosce personalmente. Il mistero che avvolge questo personaggio verrà lentamente svelato e Nick, entrato a far parte dell'accattivante ambiente dell'alta società Newyorchese, finirà per diventare testimone impotente di drammi personali e collettivi di una società che è irrimidebilmente giunta sull'orlo del fallimento.

All'origine ci fu Elliott Nugent, poi Jack Clayton, nel più famoso adattamento con Robert Redfort nella parte del protagonista de "Il Grande Gatsby"; adesso ad avere l'onore e l'onere di trasportare lo spettatore nel magico mondo dei ruggenti anni '20 è Buz Luhrmann, che, per incarnare al meglio quella "ipocrisia umana che permane nel tempo e che Francis Scott Fitzgerald ha raccontato meglio di chiunque altro" (come lo stesso regista ha dichiarato), ha studiato per quattro anni la vita e le opere del celebre scrittore americano.

La trasposizione su grande schermo non poteva, però, che essere uno scintillante caleidoscopico flusso di immagini in movimento. Luhrmann non tradisce l'aspettative e, dopo "Romeo + Giulietta" e "Moulin Rouge", riscrive il romanzo di Fitzgerald in chiave post-moderna: un turbinio di suoni e colori che stordisce, estasia e irrimediabilmente conquista.

Le feste, il proibizionismo, la spregiudicatezza e il vuoto esistenziale si muovono al ritmo di rap, lo stile musicale che secondo il regista rappresenta al meglio il "jazz moderno" (la colonna sonora è firmata dal rapper Jay Z), così come i personaggi, che non possono che essere inebriati da ciò che li circonda.

A una colonna sonora così ben studiata, fanno eco la scenografia barocca e i costumi sgargianti e ipercurati, quest'ultimi opera di Catherin Martin (moglie del regista) che ha collaborato con Miuccia Prada per ottenere quel mix tra antico e moderno che è l'anima del film.

L'aspetto visivo, il vouyerismo dei personaggi, che osservano e vengono guardati, sono il fulcro del film di Luhrmann, che in questo modo tenta di trasmettere allo spettatore (riuscendoci) il caos, il frenetico movimento in una società in continua crescita, che basa la propria esistenza fondamentalmente sull'apparenza e il cui destino è già imprescindibilmente segnato.

Nonostante ciò, l'adattamento cinematografico risulta per la maggior parte fedele al romanzo, al quale aggiunge  soltanto una cornice narrativa decisamente superflua e ridondante. Dal punto di vista del cast è doveroso rendere omaggio a un Leonardo Di Caprio come al solito impeccabile nella sua interpretazione di Gatsby, idealista e sognatore romantico che si oppone all'inarrestabile cinismo di una società arrivista "continuando a remare, barche contro corrente".

di Maria Rita Graziani

 

 


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