Il Ministro Passera taglia gli aeroporti, Preturo chi?

L'aeroporto dei Parchi o di Preturo neanche menzionato

22 Agosto 2012   12:42  

Aeroporti pressochè dimezzati, ma serviti da infrastrutture moderne e più efficenti.

Un taglio che porterà gli attuali 60 a poco più di 30 ed in Abruzzo lascia solo lo scalo pescarese senza neanche considerare l'aeroporto dell'Aquila divenuto "famoso" solo dopo l'intervento in occasione del G8.

Il Ministro dello Sviluppo Corrado Passere è chiaro, in Italia c'è bisogno di meno scali, ma di servizi all'interno e all'esterno più efficenti, collegamenti più rapidi e sicuri ed una razionalizzazione dei voli.

Un piano bello e pronto che potrà essere discusso già dal Consiglio dei Ministri di venerdì per la soddisfazione di Mario Monti che aveva chiesto alla sua squadra di trovare spazi di razionalizzazione e taglio.

Il piano approntato insieme all'Enac sulla base delle ricerche effettuate da OneWorks, Kpmg e Nomisma. "Con questo schema definitivo gli investitori avranno la certezza di poter decidere su cosa e quanto investire nel settore - spiega Vito Riggio, presidente dell'Enac - mentre il Paese avrà modo di pensare a quali infrastrutture dovranno servire gli scali più importanti. Tutti gli altri aeroporti - aggiunge - passeranno agli enti locali che decideranno se vorranno impiegare soldi pubblici per tenerli in vita".

Il messaggio è chiaro: resteranno solo una quarantina di scali operativi (ma si punta a scendere a 33), con strutture adeguate e nessun intervento dello Stato. Quelli minori, in tempi di crisi, per restare aperti dovranno sperare nell'intervento di Regioni o Comuni che dovranno decidere però se investire in strutture vetuste, con pochi passeggeri, o su asili nido e strade da asfaltare. 

Il piano li definisce "complesso aeroportuale del Centro Italia". Sono gli scali di Roma Fiumicino, Ciampino e quello tutto da definire che nascerà (se ci saranno pesanti investimenti) a Viterbo, nuova struttura per le low cost. Il grosso del traffico internazionale e intercontinentale passerà dall'hub romano a ridosso del Tirreno, con Adr che ha già predisposto il suo master plan da qui al 2030, mentre Ciampino si trasformerà in city airport, pronto ad accogliere solo traffico nazionale. Il vero nodo da sciogliere però resta Viterbo. Sulla carta servono come minimo 1,7 miliardi al netto di pesanti interventi da oltre 250 milioni a carico di Rfi (Ferrovie) sulla rete che collega oggi Viterbo alla Capitale. All'appello mancano, tra l'altro, il 90% dei finanziamenti (pari a 737 milioni) di competenza Anas finanziati dalla Regione Lazio e dal Cipe. Buio anche sul 98% dei 303 milioni necessari per il potenziamento e il raddoppio delle corsie sulla statale Cassia. Come appendice del "complesso del Centro Italia" appaiono pure gli scali di servizio di Ancona (destinato al cargo) e quelli di Perugia e Pescara.  


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