Il Palazzo ex-Inail raso al suolo, nuovi squarci nella città terremotata

17 Gennaio 2013   15:35  

E' in via di conclusione l'abbattimento del palazzo dell'ex-Inail, in Corso Vittorio Emanuele II. Lavori che sono stati affidati alla ditta Taddei del Gruppo Edimo.
Costruito intorno al 1922 e sottoposto a una serie di interventi successivi, di cui l'ultimo nel 1948, rappresenta, o meglio rappresentava uno degli edifici realizzati in epoca fascista di maggior pregio, sottoposto al vincolo della Soprintendenza.

Nonostante ciò è stato deciso, con il placet della stessa Soprintendenza di radere al suolo l'edificio e di ricostruirlo da capo più o meno uguale all'originale, salvando solo le lastre di travertino nei punti non pericolanti del palazzo, giudicato gravemente danneggiato.

Invano hanno protestato Italia Nostra e altre associazioni di cittadini: ''All’Aquila sono arrivati i nuovi barbari - scrissero in una nota - è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Il fatto è tanto più grave, e lascia sconcertati, se si pensa non solo che dalla scheda AeDES (Scheda di 1° livello di rilevamento danno, pronto intervento e agibilità per edifici ordinari nell’emergenza post-sismica) risultano solo danni strutturali leggeri ma anche, e soprattutto, che l’edificio è vincolato.

Se questa è la logica che sottende al recupero di uno dei più importanti centri storici d’Italia vuol dire che di fronte al nostro patrimonio storico architettonico e urbanistico, qualsiasi sensibilità è ormai perduta.

Questo gravissimo episodio, inoltre, dimostra ancora una volta che le complesse, contraddittorie e incomprensibili norme “costruite” per il dopo-terremoto del 2009 sono assolutamente “improprie” (tanto per usare un eufemismo) e consentono tutto e il contrario di tutto senza, per altro, alcun controllo della spesa.''

Solo vane parole, che non non sono certo servite a fermare le ruspe.

 


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