Il Pd e la maggioranza chiedono a Cialente di ritirare le dimissioni

13 Gennaio 2014   10:40  

'Noi chiediamo a Cialente di ripensarci, di ritirare le sue dimissioni. I lavori della ricostruzione con questa giunta hanno avuto un'accellerazione. Con il commissariamento si fermerebbe tutto.''

Lo ha detto il vice-sindaco Betty Leone poco fa in conferenza stampa al Comune dell'Aquila, all'indomani delle dimissioni da molti considerate irrevocabili da parte del sindaco Massimo Cialente, che hanno fatto seguito alla bufera giudiziaria che ha investito la sua giunta e la macchina burocratica del Comune.

Ha aggiunto Betty Leone, attaccando il governo:

''Il ministro Trigilia ancora oggi continua a dire cose inesatte. Per la ricostruzione aquilana sono stati spesi 4 miliardi non 12 come continua a ripetere. Noi oltre a confermare la fiducia a Massimo Cilalente chiediamo al Governo un impegno concreto. Un atto che in questi giorni deve fare il consiglio comunale unito. Dobbiamo difendere l'onorabilità della città e quella degli aquilani''

Con una lettera inviata oggi al Presidente del Consiglio comunale, Carlo Benedetti, ai Capigruppo consiliari e al Segretario generale del Comune, Massimo Cialente ha ieri formalizzato le dimissioni da Sindaco dell’Aquila.

“La mia decisione viene assunta in assoluta serenità e consapevolezza di aver sempre agito con scelte positive e per il bene comune – ha scritto Cialente nella nota – ringrazio tutti i cittadini che, con i loro affetto e sostegno, mi hanno sempre sostenuto in questo percorso non semplice dal 2007. A loro voglio dire che in questo cammino congiunto e drammatico, per le note vicende del sisma, ho svolto il mio incarico solo ed esclusivamente per servire la città e la sua gente, e tale scelta ha rappresentato sempre la via maestra del mio cammino istituzionale e amministrativo”.

“Le dimissioni di oggi sono l’ultimo atto amministrativo di fedeltà all’impegno assunto – ha concluso Cialente – Ringrazio di vero cuore anche le istituzioni comunali e territoriali, le organizzazioni e le associazioni, nonché il personale dell’Ente che in questi anni mi è stato vicino per assolvere i tanti impegni ordinari e straordinari della ricostruzione della Città dell’Aquila”.

Intanto anche il Pd provinciale si allinea alla richista formulata da Betty Leone di ritiro delle dimissioni.

“Solo un grande sindaco come Massimo, con la sua forte personalità politica e amore per la sua gente, poteva dimostrare a tutti che la cosa più importante è porre al centro dell’interesse politico la città ed i veri bisogni dei cittadini” dichiara il Segretario provinciale del PD Mario Mazzetti.

Non possiamo accettare che l’onestà dei nostri amministratori venga messa in dubbio dopo che gli stessi hanno dato tutta l’anima per governare la Città dell’Aquila. Una città con numerose problematiche legate al terremoto del 2009.

Il nostro stato d’animo è sereno e molto determinato, ci aspettiamo che venga da tutti riconosciuto il duro lavoro di questi anni di amministratori irreprensibili come il Sindaco Cialente, e il “gioco allo sfascio” operato da alcuni, che si lega solo a fini politici o a personalistici, abbia finalmente una fine.

Nella speranza che Massimo possa ritrovare le motivazioni per ritirare le proprie dimissioni , il progetto politico di rinascita e ricostruzione del nostro capoluogo verrà portato avanti con fermezza, dignità e determinazione.

In tal senso tutti gli iscritti al partito provinciale saranno impegnati, nei prossimi giorni, a partecipare attivamente alle iniziative che le forze politiche, le donne e gli uomini di centro sinistra metteranno in campo”.

Contraria alle dimissioni anche l'Apindustria. A seguire la nota del segretario generale Massimiliano Mari Fiamma.

"Se dal punto di vista umano e morale la scelta di Massimo Cialente e' comprensibile ed anche condivisibile, sul piano pratico e politico rischia di essere un autentico harakiri che condurra' ad una infinita' di problemi per la ricostruzione e per il rilancio economico del comprensorio.

Il momento - osserva - non poteva essere peggiore di questo ed e' infatti il tempismo degli sviluppi dell'inchiesta che lasciano piuttosto perplessi dato che sui puntellamenti, avvenuti da quattro a due anni fa, c'erano dubbi ed indagini gia' da molto tempo.

L'epilogo pero' e' giunto proprio all'indomani del 'tradimento' del governo che ha stanziato fondi non solo insufficienti ma addirittura ridicoli per la ricostruzione e all'indomani dell'uscita del regolamento attuativo del bando della delibera Cipe (100 milioni di euro) che, senza recepire le puntuali e articolate proposte di tutti gli attori economici del territorio, e' stato varato sotto l'albero di Natale (il 23 dicembre scorso) con un testo assurdo.

E' facilmente prevedibile - dice Fiamma - che i fondi previsti non saranno spesi o saranno spesi malissimo ma, nel frattempo, Invitalia, cosi' com'e' stato per la Zona Franca (3,6 milioni di euro di compensi percepiti per la gestione su 90 milioni in tre anni di stanziamento), godra' dei benefici del 'lavoro' svolto qualsiasi sia il risultato.

Come non bastasse il ministro Trigilia, palesatosi alcune volte tra le macerie con carichi di promesse disattese, chiamato in causa dall'ex sindaco ha pubblicamente affermato che il 'governo non e' un bancomat' e che e' inutile chiedere un miliardo l'anno quando la capacita' di spesa e' della meta'.

In questa palude - osserva infine il segretario generale di Apindustria - va da se' che le dimissioni del sindaco Cialente risultino molto gradite a chi a Roma sta cercando di nascondere le proprie incapacita' a fornire risposte a un territorio allo stremo, incapacita' di trovare le risorse per la ricostruzione ed incapacita' di affrontare una discussione seria in sede europea su come fronteggiare le catastrofi naturali con una politica comunitaria".

 


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