''Il Pd si mobilita per far fare a Toto una megacava da 400 ettari sopra le falde''

21 Gennaio 2014   17:26  

Riceviamo da Corrado Di Sante,segretario Provinciale PRC Federazione di Pescara.

''Dopo aver fatto perdere al territorio e ai lavoratori 4 anni di tempo senza mai arrivare ad uno straccio di proposta concreta, il Pd bussese e i maggiorenti del partito a cominciare dall’ex segretario provinciale, ora deputato, Tony Castricone, come un disco rotto, continuano a corteggiare Toto su un progetto rigettato dalla comunità di Sulmona e riproposto pari pari a Bussi.

E così mentre si facevano ponti d’oro per Toto, nulla si è fatto per fermare l’emorragia di posti di lavoro dal polo chimico, fino all'epilogo a cui assistiamo oggi, con il serio rischio di chiusura degli impianti Solvay. Ancora un volta si è giocato sulla pelle dei lavoratori, messi con le spalle al muro, cercando a tutti i costi, in nome dei profitti di pochi, di barattare la salute con il lavoro.

A leggere le dichiarazioni degli esponenti del PD Luca Navarra e del deputato Tony Castricone, è evidente che per il PD c’è sempre qualcuno più uguale degli altri, e questo qualcuno è Toto.

Ricordiamo che sono una dozzina le manifestazioni di interesse giunte in Comune, tutte, compresa quella di Toto, legate alla reindustrializzazione con contestuale bonifica del sito industriale esistente: cosa c'entra la mega cava con le aree industriali e con quelle limitrofe? E perché tanta preoccupazione per un solo progetto? Insomma il PD sembra più interessato alle sorti della famiglia Toto che a quelle della comunità di Bussi e dei cittadini della Val Pescara.

A noi pare evidente che il principale interesse di Toto non sia legato alla reindustrializzazione, e ai posti di lavoro, bensì allo sfruttamento della mega cava.

Ad oggi infatti la proposta di realizzazione del cementificio, appare improbabile vista la crisi del settore e quindi un puro specchietto per e allodole che con la scusa dei posti di lavoro punti esclusivamente alla realizzazione della cava.

Tutto ciò in un contesto che ha reso negli anni l’Abruzzo una Regione gruviera senza alcun beneficio per le casse regionali e per l’occupazione.

Castricone e i suoi ricordino agli abruzzesi che l’Abruzzo manca di un Piano Cave dal 1983, e che il PD pescarese si è stracciato le vesti per bloccare la moratoria proposta dal consigliere regionale di Rifondazione Maurizio Acerbo che dava l’avvio alla stesura del nuovo piano. Da 30 anni sulla base di una norma transitoria sono state autorizzate svariate centinaia di nuove cave e quasi sempre quelle inattive non sono state oggetto di interventi di ripristino.

La mega cava da 400 ettari dovrebbe sorgere a monte dei pozzi S.Rocco scavati a Bussi che dal 2007 alimentano l’acquedotto che serve tutta la Val Pescara, Chieti e Pescara comprese.

È davvero incredibile che dopo il caso dei pozzi S. Angelo situati a valle del sito industriale di Bussi (pozzi che hanno distribuito per decenni acqua contaminata con solventi clorurati, e che a seguito della doverosa chiusura hanno, tra l'altro, in piena estate, creato una drammatica crisi di approvigionamento idrico) ora si proponga addirittura una mega cava a ridosso dei pozzi S. Rocco, scavati proprio dopo la chiusura dei pozzi S. Angelo contaminati: una diabolica perseveranza!''

 


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