Il Vino di Albano Carrisi a 2€ alla Coop, Scoppia la Polemica con Slow Food

"Non ce l'abbiamo con Al Bano, non è lui il bersaglio, noi vogliamo sollevare, invece, un problema vero: quello del giusto prezzo del vino". A gettare acqua sul fuoco della polemica, parlando con l'Adnkronos, è Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia e, tra parentesi, grande ammiratore del cantante pugliese. "Il brano a cui sono più affezionato è 'Nostalgia Canaglia'" rivela il presidente di Slow Food Italia che interviene poi sulla polemica, nata dopo un loro articolo, sul vino delle tenute di Albano Carrisi, venduto in offerta dal 23 agosto al 2 settembre dalla Coop Estense. Sei bottiglie dell'azienda agricola Carrisi a scelta tra Negroamaro rosso, rosato e Bianco Salento, tutti IGP, a undici euro e cinquanta. In pratica meno di due euro a bottiglia. "Perché un prezzo così basso?" si chiede Pascale. E sono vini di qualità, premiati dalla Fondazione Italiana Sommelier, che ha nominato il cantante pugliese "ambasciatore del vino italiano nel mondo". "Come fanno a vendere una bottiglia a due euro? - si chiede il presidente di Slow Food Italia - Tutti quelli che hanno lavorato nella filiera devono avere una remunerazione adeguata, sia chi è impegnato nei filari dei vitigni che in cantina fino al confezionamento. Per noi è importante che il vino venga ottenuto nel rispetto dell'ambiente. Se tutti questi elementi vengono rispettati per noi va bene".

Ci sono tanti vini sugli scaffali del supermercato a quei prezzi, aggiunge Pascale, "non è mica solo quello di Albano, ci sono 200-300 grandi marchi, che vendono in Italia con costi simili e sono quelli che mettono fuori mercato i contadini veri, quelli che non hanno margine per abbassare i costi di produzione. Gli ho chiesto come fanno, aspetto ancora una risposta". "Noi vogliamo tutelare il lavoro dei piccoli - aggiunge - per noi non è possibile arrivare ad abbassare i prezzi così". "I piccoli viticoltori oggi fanno una gran fatica - denuncia Pascale - a stare sul mercato a quel prezzo. Sono loro a dare lustro al comparto vitivinicolo italiano, a riuscire a garantire identità ai vini. Non è questione di snobismo - conclude - noi vogliamo tutelare anche i piccoli produttori".