Il chi è e chi non è dei consiglieri eletti (e trombati) II^parte

Parte seconda: Pescara

19 Dicembre 2008   11:45  

Continuando a scorrere l’elenco degli eletti, scorgiamo facce nuove ma anche vecchi lupi della politica.
Proseguendo la nostra perlustrazione, notiamo come la provincia di Pescara riservi sì alcune novità che saltano agli occhi, ma anche molte facce note, alcune persino storiche che tornano alla ribalta.
È il caso dell’ex parlamentare di Rifondazione Antonio Saia, eletto nelle fila del Pdci con appena 1025 preferenze, che sono però bastate allo storico sindaco di San Valentino in Abruzzo Citeriore per tornare all’Emiciclo, di cui aveva già fatto parte.
Nel Pdl prosegue la sua ascesa politica l’erede di Nino Sospiri, lo storico esponente missino abruzzese scomparso nel 2006. Per lui, una vera gavetta politica che lo ha visto impegnato nel movimento giovanile di An e poi alla guida della circoscrizione Castellature e al Consiglio provinciale. Il giovane Lorenzo Sospiri, consigliere comunale a Pescara, ottenne anche la candidatura alla Camera l’aprile scorso, sfortunatamente non in posizione utile: ora ha modo di compensare quella delusione.
Debutto alla Regione per la capogruppo azzurra a palazzo di città Nicoletta Verì, psicologa dalla veloce carriera politica: eletta per la prima volta al Comune nel 2003, alle scorse comunali è stata la donna più votata.
Conferme che tutti si aspettavano quelle di Nazario Pagano ed Alfredo Castiglione.
Capogruppo regionale e affermato avvocato del capoluogo adriatico, Pagano è eletto al Consiglio comunale per cinque volte. La sua lunga carriera politica inizia a ventitre anni con il Psi, dopo due parentesi in una lista civica di centro e nel Ccd con il quale è assessore comunale nella giunta Pace, infine dopo l’elezione alla Regione nel 2000 approda in Forza Italia.
Castiglione  è uno dei veterani del Consiglio regionale, dove è presente da te legislature. Assessore al Bilancio e vice presidente della Regione dal 2000 al 2005 è stato anche lui consigliere comunale a Pescara per tre volte.
La vera sorpresa nel collegio pescarese è comunque Marinella Sclocco, psicologa trentatreenne, nessuno si immaginava riuscisse a sorpassare nomi del calibro di Marino Roselli, quindicimila preferenze appena tre anni fa, o Enrico Paolini, che seppur non si sia mai candidato nella sua vita ha sempre ricoperto ruoli di rilievo. Anche per lei una gavetta politica di tutto rispetto, dall’impegno nella Circoscrizione è passata al Consiglio provinciale, l’unica donna nella storia di Palazzo dei Marmi.
L’Italia dei Valori elegge Camillo Sulpizio, pensionato 61enne dalla lunga carriera politica: a seguito della riduzione delle circoscrizioni che ha visto l'eliminazione di quella di San Donato, dove è stato consigliere e poi presidente per oltre vent'anni, alle comunali della scorsa primavera è stato quasi costretto a candidarsi al Comune, dove è stato eletto e poi chiamato in giunta dal sindaco D'Alfonso.

Non basterebbero le dita di due mani per contare le candidature di Carlo Masci, che per la prima volta c'entra l'obiettivo riuscendo ad essere eletto e per di più in maggioranza. E' l'uomo delle liste civiche, con Pescara Futura si candida più e più volte al Comune. Ha saltellato dalla Casa delle Libertà, che lo ha candidato a sindaco nel 2003, all'Udc, dal quale si è staccato alla vigilia delle regionali per salire sul carro di Chiodi, trovando posto ancora una volta in una lista civica (Rialzati Abruzzo), ora spera in un assessorato.

Rifondazione riesce ad eleggere l'attivista di sempre e spesso candidato Maurizio Acerbo, evidentemente non abbastanza maturo per il Parlamento ma pronto per la sfida all'Emiciclo. Lunga anche la sua carriera politica, da conduttore radiofonico è passato al Consiglio comunale, eletto più volte, fino all'esperienza parlamentare con il governo Prodi.

I grandi esclusi sono invece coloro che il potere lo hanno sempre, o quasi, gestito, e dai quali nessuno si aspettava risultati così deludenti. Il presidente Roselli, sonoramente bocciato dall'elettorato dopo che, evidentemente, D'Alfonso gli ha, elettoralmente parlando, voltato le spalle, ed il mai candidato Enrico Paolini, natìo di Campotosto con una carriera nel Pci, Pds, Ds, che alla sua prima candidatura dopo una vita di potere ha raccolto quasi gli stessi voti che servirebbero per essere eletti ad un Consiglio provinciale. Non hanno pagato i cambi di casacca, come per consiglieri uscenti anche nelle altre provincie, neppure per Maurizio Teodoro, proveniente da Forza Italia, candidato nel 2005 con La Margherita a questa tornata elettorale era tornato con il Pdl raccogliendo però neanche la metà delle preferenze con le quali fu eletto la volta scorsa, e grazie alle quali mise più volte sotto scacco l'intera coalizione al Comune di Pescara, fino a presentare una sua lista alle comunali di primavera dopo che il fratello era stato vice sindaco nella giunta D'Alfonso per cinque anni. Ci vuole del tempo, ma la credibilità si riesce a perdere.

(MS)

 

Il chi è e chi non è dei consiglieri eletti (e trombati) -prima parte Provincia dell'Aquila


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