Il dramma del lavoro in Abruzzo: 15 milioni di ore di cassa integrazione, per chi ce l'ha...

25 Giugno 2013   15:35  

Quindici milioni di ore di cassa integrazione, coinvolti oltre 17.000 lavoratori, persi 58 milioni di stipendi.

Questi i numeri della catastrofe occupazionale divulgati oggi dalla Cgil. Una fotografia per di più parziale, che non riguarda buona parte dei precari e subordinati che hanno perso il lavoro e che non  gofdono di nessun ammortizzatore sociale, e sono in molti casi entità sconosciute ai sindacati. 

Comunque sia ecco i dati nel dettaglio. 

Le ore di cassa integrazione in Abruzzo, autorizzate dall’Inps nel periodo gennaio-maggio 2013, sono state 15.215.457, aumentate di 2.572.007 rispetto allo stesso periodo del 2012.

Nelle quattro province sono state autorizzate rispettivamente: all’Aquila 4.547.816 ore di cassa integrazione, a Teramo 4.433.376, a Pescara 1.120.882 e a Chieti 5.113.383.

Nella sua composizione la cassa integrazione ha registrato un incremento di quella straordinaria pari al 13,4%, causato soprattutto dalla crisi che sta interessando l’apparato industriale abruzzese, mentre nel contempo si è avuta una diminuzione di quella in deroga.

Quest’ultimo dato, tuttavia, è fortemente sottostimato, in quanto le autorizzazioni ai pagamenti sono notevolmente in ritardo per mancanza di risorse.

I lavoratori abruzzesi interessati dalla cassa integrazione, in questi primi cinque mesi dell’anno, sono stati mediamente 17.449 (posizioni di lavoro a zero ore) con una perdita di monte salari di circa 58 milioni di euro.

Per continuare a fronteggiare questa pesantissima crisi, di cui non si vede la fine, è necessario rilanciare gli investimenti, quelli già disponibili inoltre vanno indirizzati avendo come priorità il lavoro.

Infine va rifinanziata adeguatamente la cassa integrazione in deroga per tutto il 2013.

All’Abruzzo sono stati assegnati, ad oggi, circa 54 milioni di euro, mentre ne servirebbero almeno 100.

 


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