"Il lato positivo": comedy-drama davvero riuscito

Recensione film

25 Marzo 2013   17:58  

Genere: Commedia, Drammatico

Regia: David O. Russell

Cast: Bradley Cooper, Jennifer Lawrence, Robert De Niro, Julia Stiles, Taylor Schilling, Chris Tucker, Shea Whigham, Dash Mihok, John Ortiz, Anupam Kher, Jacki Weaver, Bonnie Aarons, Brea Bee

Durata: 122 Min

Voto: 000 1/2

Pat (Bradley Cooper) è da poco uscito da un ospedale psichiatrico e il suo desiderio più grande è riconquistare sua moglie. L'uomo soffre di disturbi di bipolarismo e non è in grado di controllare a dovere la rabbia in eccesso. Durante una cena incontra Tiffany (Jennifer Lawrence), una ragazza poco più che ventenne, ma con alle spalle un matrimonio terminato con un lutto imprevisto. Anche lei soffre di disturbi psichici, che l'hanno portata per un periodo ad essere dipendente dal sesso. Tiffany promette a Pat di aiutarlo a riconquistare la moglie, ma in cambio gli chiede di essere il suo compagno in una gara di ballo.

 

Tratto dal romanzo best seller di Matthew Quick "Silver Linings Playbook”, "Il lato positivo" non è una comune commedia sentimentale: se così non fosse, probabilmente l'Accademy non avrebbe riservato al suo cast otto tra le candidature più importanti della notte degli Oscar. Il film è un ottimo esempio di comedy-drama, le cui opposte componenti intrinseche sono perfettamente in equilibrio; merito certamente del regista e dei bravissimi interpreti, prima tra tutte Jennifer Lawrence che, grazie alla sua interpretazione più che azzeccata di Tiffany, è riuscita ad aggiudicarsi a soli 22 anni la statuetta più ambita di Hollywood, battendo rivali del calibro di Emmanuelle Riva (Amour) e Naomi Watts (The Impossible).

       

David O. Russell ci porta in un sobborgo di una cittadina americana, dove tutto dovrebbe funzionare alla perfezione. Dovrebbe, appunto, perché in realtà, a partire dai protagonisti, per passare alle loro famiglie e amici, niente va nel verso giusto, tutto appare disfunzionale. Manie, attaccamenti e disturbi di vario genere (dai rituali scaramantici di Robert De Niro, alias Pat Senior, alla tendenza del fratello maggiore del protagonista a mettere in evidenza la sua superiorità) fanno da padrona per l'intera durata del film, la cui forza sta proprio nel fatto che determinati argomenti vengano trattati senza pregiudizio, ma con una sottile vena ironica sapientemente studiata.

 

Per quanto siano assurdi determinati comportamenti e generino ilarità nello spettatore, difficilmente si riesce a condannare questi personaggi, con i quali, al contrario, non si può che entrare in empatia. David O. Russell racconta una storia di persone comuni, che hanno vissuto esperienze difficili e hanno cercato, in qualche maniera, di affrontarle; il modo in cui lo fa, permette allo spettatore di essere contemporaneamente fuori e dentro la narrazione.

Alla fine, nonostante la follia che li governa, imprescindibilmente si finisce con il tifare per i due protagonisti e sperare in quel lieto fine anticipato nella versione italiana del titolo. Quando poi ciò avviene, però, il film in qualche modo sfocia nel sentimentalismo scontato da classica commedia romantica, divenendo alquanto banale e stucchevole. Tolto ciò “Il lato positivo” resta uno dei migliori film della stagione: chapeau di nuovo a regista e interpreti.

di Maria Rita Graziani


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