Il loro appalto è in scadenza, bidelle sotto casa di Chiodi per il rinnovo

"Solo lui può evitarci ulteriori riduzioni d'orario e stipendio"

05 Dicembre 2013   11:54  

Intendono chiedere aiuto al governatore Gianni Chiodi in persona, le circa 80 bidelle impiegate presso varie scuole di Teramo il cui appalto è in scadenza il prossimo 31 dicembre.

Dopo tale data, difatti, verrà indetta una nuova gara d'appalto a livello nazionale per affidare il servizio ad altre ditte, eventualità che comporterebbe il licenziamento delle  80 collaboratrici, senza la certezza di un successivo riassorbimento nel personale scolastico nè, eventualmente, con lo stesso numero di ore di lavoro.

Appunto per tutelare la loro occupazione, una delegazione delle bidelle si è recata dalle prime ore del mattino sotto l'abitazione del governatore Chiodi in piazza Sant'Anna, per un sit-in che ha l'obiettivo di domandare l'interessamento del presidente alla loro vicenda.

"In passato ci è stato progressivamente già ridotto l’orario: da 36 ore settimanali siamo passate a 21, fino a 16 e addirittura alcune a 9. Un altro eventuale taglio ci rovinerebbe definitivamente" - hanno dichiarato le donne - "in quanto alcune di noi rischierebbero di lavorare per una sola ora a settimana. Già prendiamo uno stipendio molto basso, per cui a Chiodi chiediamo di adoperarsi per farci rimanere quantomeno con l'attuale orario".

Il 12 dicembre, inoltre, è previsto uno sciopero nazionale dei circa 24.000 collaboratori scolastici di tutta Italia alle prese con il medesimo problema.


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