Il nuovo decreto sul credito dei consumatori: il NO di Asso-Consum

10 Febbraio 2016   15:51  

L’Asso-consum, associazione per la difesa dei consumatori degli utenti e dei cittadini, componente CNCU, si esprime in maniera del tutto contraria nei confronti del decreto legislativo, già approvato dall’esecutivo di Renzi e in fase di valutazione alla Camera, che, in caso di approvazione definitiva, rivoluzionerà il mercato dei muti.

Il decreto, sotto la falsa facciata di un adeguamento della legislazione italiana a quella europea,  danneggia i consumatori a favore degli istituti bancari.

Le banche, difatti, risulteranno agevolate nel riprendere gli immobili dei morosi e rivenderli ripagando la differenza tra il valore di mercato e il mutuo residuo.

L’assurdità è che questa operazione può scattare già alla seconda/ terza rata di arretrato.

Malgrado il testo citi “Le parti possono convenire che in caso di inadempimento del consumatore la restituzione o il trasferimento del bene immobile oggetto di garanzia reale o dei proventi della vendita del medesimo bene comporta l’estinzione del debito”, siamo sicuri che le banche troveranno qualche altra spesa da addossare al cittadino.

Dunque, il governo con l’intento di accelerare i tempi della giustizia civile, favorisce le banche a danno dei consumatori eliminando le garanzie, previste dall’attuale norma italiana sul credito, offerte dal sistema giudiziario.

Difatti la direttiva Ue 17 del 2014 (Mortgage Credit Directive) alla quale si riferisce il decreto, in Italia, risulta fuori luogo in quanto attualmente secondo l'articolo 2744 del Codice Civile, sia la Banca che il cittadino sono garantiti nei propri interessi da un ente terzo – il tribunale – . Alla luce di tale specificità italiana, la Banca ha la garanzia dell’ipoteca, il cittadino ha a disposizione  tempi più lunghi per sopperire a eventuali quanto plausibili difficoltà. Sicchè, la direttiva,  che per i cittadini europei costituisce una possibilità che oggi non hanno, per gli italiani rappresenta una regressione oltre uno strumento che mette i cittadini alla mercè delle banche, le quali, in questo modo potranno vendere il patrimonio edile dei consumatori bloccato dalle difficoltà finanziarie.

Pertanto l’associazione chiede al Parlamento di non approvare tale decreto al fine, innanzitutto, di  evitare che gli istituti bancari si dotino di un ulteriore “coltello” contro consumatori.

“Se questo decreto fosse approvato” afferma il Presidente Aldo Perrotta “il cittadino rimarrebbe indifeso. Sarebbe l’ennesimo regalo alle banche. Con la scusa di agevolare il consumatore quest’ultimo verrà solo fregato”.

 


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