Il sindaco Catenaro sull'occupazione di Zona 22: ''Li capisco ma li devo cacciare via''

14 Settembre 2012   13:25  

 “Non possiamo lasciar passare il principio che è sufficiente occupare senza titolo un’area per poter accampare diritti sul suo uso o detenzione a fini esclusivi e privatistici. Quali amministratori pubblici abbiamo non solo l’obbligo, ma il dovere morale di agire nel solco della legalità e di perseguire l’interesse pubblico e non quello particolare”.

Il sindaco di San Vito Chietino, Rocco Catenaro, ha esordito con queste parole nella conferenza stampa di questa mattina per chiarire la posizione dell’amministrazione comunale in merito alle problematiche relative alla cosiddetta “Zona 22”, l’area di risulta delle Ferrovie dello Stato occupata abusivamente da circa 9 mesi. Con il sindaco c’erano anche il suo vice, Lorenzo Staniscia e l’assessore Luigi Comini.

Si tratta dell’area dell’ex sottostazione elettrica di Fs, dove un gruppo di ragazzi che si definisce “Zona 22” si sarebbe insediato svolgendo attività ricreative, utilizzando anche i manufatti che vi insistono.

Nei giorni scorsi, dopo l’intervento dei Carabinieri, una loro delegazione ha chiesto al sindaco “l’immediata assegnazione degli spazi di via Caduti sul Lavoro agli occupanti” pregandolo anche di intercedere presso i Carabinieri affinché ritirassero le denunce nei confronti di quelle persone identificate sul posto.

 “In qualità di sindaco – ha spiegato Rocco Catenaro – mi preme ripercorrere l’iter amministrativo che ha portato alla consegna in comodato di tutte le aree di risulta delle Ferrovie e dei manufatti che su di essa vi insistono ai comuni costieri della provincia di Chieti, San Vito compresa.

La consegna delle aree è avvenuta lo scorso 3 agosto da parte della Provincia di Chieti che in data 5 luglio scorso aveva ricevuto da parte di Ferservizi  il comodato gratuito delle aree, e degli immobili con le relative pertinenze ubicate lungo la linea ferroviaria dismessa Ortona – Vasto.

Determinazione, quest’ultima, scaturita in seguito alla firma del protocollo d’intesa stipulato a Roma, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri,  il 4 agosto scorso.  

Intanto c’è da evidenziare che questa procedura è stata possibile grazie anche alla sottoscrizione di una convezione tra la Regione Abruzzo e la Provincia di Chieti per il trasferimento di 7 milioni di euro di Fondi Fas finalizzati all’acquisto definito delle aree in questione.

Il  progetto, come è noto, riguarda la realizzazione di quell'industria turistica che potrà dare spazio alla fantasia imprenditoriale delle nuove generazioni.

La Via Verde della Costa dei Trabocchi – prosegue Catenaro- sarà un'opera unica in Abruzzo, darà impulso al turismo in questa provincia.

E’ evidente, dunque, che per realizzare questo progetto, ciascun comune costiero dovrà elaborare una propria proposta che poi verrà discussa, vagliata e realizzata nell’ambito di un progetto generale che riguarda l’intera fascia costiera della nostra provincia. Salvaguardare queste aree a noi assegnate in qualità di comodatari fino all’inizio dei lavori del progetto è un nostro dovere, per questa ragione, all’indomani della consegna delle aree stesse da parte della provincia, ci siamo preoccupati di valutarne lo stato dei luoghi.

Ed è così che le autorità giudiziarie hanno riscontrato una presenza non autorizzata nella cosiddetta “Zona 22”.

Noi non intendiamo alimentare polemiche, perché rischierebbero di distorcere la realtà delle cose. Intendiamo agire nel pieno rispetto delle leggi in un percorso di trasparenza amministrativa chiara fin dal’inizio del nostro precedente mandato amministrativo”.

Gli attivisti di “Zona 22”, presenti alla conferenza stampa, rivendicano la concessione di quelle aree e l’utilizzo di quei manufatti perché sarebbero stati da loro recuperare i messi in uso per attività ricreative e culturali.

“Capisco le loro ragioni ed i buoni propositi – sottolinea Catenaro - ma oggi ci troviamo al cospetto di scelte strategiche da condividere con gli altri comuni costieri per realizzare il parco della Costa teatina.

E solo dopo la elaborazione di un progetto unitario sarà possibile individuare il percorso più giusto delle aree e manufatti di cui siamo comodatari. Sarà in questa fase che apriremo un confronto con la città per valorizzare al meglio questa risorsa che potrà rappresentare un motivo di ulteriore attrazione del nostro territorio. Le denunce sono frutto, probabilmente, di una procedura d’ufficio scaturita in seguito al sopralluogo effettuato dai Carabinieri.

Non è certo il Comune che deliberatamente ha denunciato quei ragazzi. In ogni modo – conclude Catenaro – mi appello al buon senso di tutti, perché questa vicenda, che ha assunto i connotati di una contrapposizione che per quanto mi riguarda non esiste affatto, sia ricondotta nei termini più giusti, nel rispetto delle regole e nella direzione comune di valorizzare le nostre risorse per il bene della comunità che rappresentiamo”. 
 



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