Il sindaco Cialente infuriato: "Imprenditori furbi e politica complice, ora basta"

Lo sfogo su Facebook: "Pubblicherò gli atti"

02 Settembre 2013   10:13  

Il sindaco Massimo Cialente mette i puntini sulle “i”.

“Quando sarà possibile pubblicherò gli atti”

così scrive su facebook dopo una lite con un imprenditore di qualche giorno. Il Sindaco sbotta contro alcuni operatori economici.

"In questa città, per anni, alcuni imprenditori sono stati più imprenditori degli altri.

Hanno voluto e potuto fare il bello e cattivo tempo, piegando ai loro interessi (che sarebbero leciti se portati avanti nel rispetto delle regole) anche e soprattutto gli interessi generali fissati dalle norme e dal buon senso e sfuggendo a tutte le regole.

Come e perché è potuto avvenire?

Per complicità politiche e dei funzionari, per tacito buon vivere, o per paura che ci si ritrovasse addosso qualche organo di informazione, che ti scatenava e scatena una campagna personale, quella che io definisco la piccola e sguaiata mafiosità aquilana, o per motivi elettorali, visto che a volte costoro godono di un discreto numero di preferenze.

Le brutture urbanistiche, le mani sulla città degli anni 60-70, l'aggressione alle mura, il piano recettività del 2000 della giunta Tempesta (per cui, per esempio, succede che a Pettino un costruttore, seguendo le regole, sta realizzando, con le lungaggini burocratiche dell'Urbanistica, un intervento polifunzionale, per il quale avrebbe tutte le carte in regola e zac, su un terreno con altra destinazione, proprio di fronte a lui, fanno realizzare in pochi mesi una identica struttura, che gli brucia il mercato: miracolo), il mancato rispetto delle convenzioni, il verde pubblico sul quale si costruisce un bar o altri alloggi, il verde pubblico messo sul terrazzo di un palazzo, il gioco del ricorso al TAR che il Comune perdeva sempre, strani documenti che escono all'improvviso con un timbro "visto arrivare" ma senza una firma e mai protocollato ecc. ecc.

Fenomeno italiano, molto meridionale, ma anche molto aquilano".

“Posto che il Comune vuole proteggere e difendere il lavoro di tutti gli imprenditori è giunto il momento di ristabilire le regole, attuare le convenzioni, e colpire gli abusi, soprattutto quelli di chi, potendo contare su complicità varie, era abituato a mettere gli uffici dinanzi al fatto compiuto. È una scelta ben precisa di questa amministrazione.

Che passa anche per una riorganizzazione degli uffici, poiché non è possibile che le pratiche giacciano per anni nei cassetti, per poi magari avere strane accelerazioni o viceversa restare sempre al palo”.

Chissà quanti cittadini si stiano riconoscendo in queste parole, pratiche sotterrate per anni, e ci sarebbe da chiedersi perché siano state sotterrate. All'improvviso, in modo altrettanto insipigabili, vengono riportate in cima alla lista di quelle da approvare.

“L’assessore e il dirigente -si sfoga Cialente- che stanno recuperando tante pratiche ritrovate ad esempio nascoste in alcuni armadi, stanno lavorando, devo dire con intensità anche su questo aspetto.

Nel post-sisma addirittura, qualcuno ha rifatto il furbo, aprendo locali dove non poteva, ecc, peraltro a prezzi vergognosi per i poveri commercianti senza più la loro vecchia sede.

Oggi abbiamo ricominciato il lavoro avviato nel 2008.

Lavoro complicatissimo, perché ricostruire certe vicende ha dell’allucinante.

Quando sarà possibile cercherò di pubblicare certi atti. Alcuni imprenditori hanno accettato le nuove regole. Altri non ci stanno».

LE REAZIONI

Il coordianatore provinciale del Pdl Alfonso Magliocco: ''Quella di Cialente è un'autodenuncia'' 

''La “confessione” di Cialente, affidata a facebook e ripresa da alcune testate giornalistiche e siti web, è un vero e proprio atto di autodenuncia!

Cialente accusa alcuni imprenditori di essere stati “più imprenditori di altri” grazie a “complicità politiche e dei funzionari”, parla di “strani documenti che escono all’improvviso con un timbro visto arrivare ma senza firma e protocollo”, di “pratiche che giacciono per anni nei cassetti, per poi magari avere strane accelerazioni o viceversa restare sempre al palo”.

Denuncia, insomma, tutti: politici, funzionari, imprenditori e parla addirittura dell’esistenza di una “piccola e sguaiata mafiosità aquilana”.

La gravità di tali esternazioni sono evidenti così come sono evidenti i risvolti giuridici delle sue dichiarazioni.

Se, infatti, tali fatti da lui descritti sono corrispondenti alla verità, allora era suo preciso obbligo quello di denunciarli alla magistratura competente e non, semplicemente, affidarli ad un social network, così come era compito degli organi del Comune controllare e sanzionare eventuali comportamenti illeciti.

Non si può sostenere che “nel post sisma addirittura, qualcuno ha rifatto il furbo, aprendo locali dove non poteva, peraltro a prezzi vergognosi per i poveri commercianti senza più la loro vecchia sede” autoassolvendosi rispetto ad un preciso dovere di controllo che la legge affida agli uffici del Comune che lui governa.

Così come il sostenere che “quando sarà possibile cercherò di pubblicare certi atti” evidenzia una condotta omissiva da parte di Cialente altrettanto grave.

Tali atti, se esistenti, andavano immediatamente trasmessi agli organi competenti!

Ugualmente palesi sono i risvolti giuridici qualora, viceversa, i fatti descritti dovessero risultare soltanto “fantasie”!

Chiediamo, pertanto, alla Procura della Repubblica dell’Aquila di sentire il Sindaco Cialente per verificare se quanto da lui dichiarato corrisponde a verità e di verificare, qualora tali fatti vengano accertati, oltre alle responsabilità dirette anche l’esistenza di condotte omissive illecite da parte dello stesso Sindaco dell’Aquila.''

 

 


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore