Il sindaco di Pineto contro i petrolieri: “Devono pagare l’Imu!”

12 Settembre 2013   12:15  

 

“Se gli italiani non lo faranno, le compagnie petrolifere proprietarie di piattaforme di fronte alle coste dei Comuni devono pagare l’Imu”.

Così tuona il sindaco di Pineto Luciano Monticelli, che ha deciso di portare la spinosa questione al tavolo dell’Anci nazionale a Roma venerdì 13 settembre.

Un argomento, quello della discussa tassa sugli immobili, che in realtà non è nuovo per il Comune di Pineto, tra i primi a esigere, nel 1999, il pagamento dell’allora Ici alle società di idrocarburi, scatenando poi una serie di richieste di pagamento anche da parte di altri Comuni italiani.

“All’epoca – racconta il primo cittadino pinetese – ero assessore alle Finanze e contestammo all’Eni l’omesso pagamento dell’imposta comunale relativamente a quattro piattaforme localizzate nelle acque territoriali dell’Adriatico”.

Circa 17 i milioni di euro che il Comune di Pineto chiese alla compagnia per i cinque anni precedenti e che scatenarono una vera e propria bagarre giudiziaria non ancora conclusa.

Dopo il ricorso dell’Eni, accolto dalla Commissione tributaria e provinciale di Teramo prima e da quella della Regione Abruzzo poi, la cittadina adriatica scelse di andare in Cassazione che, clamorosamente, nel febbraio del 2005 riconobbe il potere impositivo del Comune sulle acque territoriali, rimettendo in questo modo tutto in discussione.

“Dopo questa sentenza – continua Luciano Monticelli – abbiamo chiesto altri 24 milioni di euro, cioè la somma relativa all’imposta per gli anni che vanno dal ’99 al 2004. La Commissione tributaria regionale d’Abruzzo diede ancora una volta ragione all’Eni, ma ad oggi il giudizio è in Cassazione perché, nel 2011, abbiamo presentato un nuovo ricorso, convinti che le società di idrocarburi debbano pagare questa tassa”.

Il sindaco pinetese nutre buone speranze, visto che sulla stessa questione il Comune di Termoli, nell’elenco di quelli che hanno seguito l’esempio di Pineto, ha appena vinto in giudizio 9 milioni di euro, che l’Edison dovrà pertanto versare nelle casse del Comune molisano.

“Pretendiamo che venga pagata l’Imu – chiosa il primo cittadino – e come delegato nazionale al Demanio Marittimo ho intenzione di sottoporre il tutto all’attenzione dell’Anci. Il mio obiettivo è quello di incontrare tutti i sindaci coinvolti e di alzare una vera e propria barricata”.

Il sindaco non esclude la richiesta di intervento del Ministero e annuncia anche la volontà di discuterne con Piero Fassino, presidente Anci. “Parliamo di grandi multinazionali, che pagano royalties davvero irrisorie, intascando, al contrario, grandi dividendi. Mi sembra pertanto giusto che anche queste società forniscano il loro contributo. Siamo disposti a trovare un accordo, ma i Comuni non devono essere costretti ai ricorsi per vedersi pagati i fondamentali”.


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