Il vescovo Petrocchi incontra la stampa: "Io sono qui come servo della Comunione in questa Chiesa"

Alla stampa: "Il vostro lavoro è una missione"

24 Gennaio 2014   11:19  

Il vescovo dell'Aquila Monsignor Giuseppe Petrocchi ha incontrato stamane la stampa locale in occasione della giornata di San Francesco di Sales, protettore dei giornalisti.

Ad inizio del suo discorso ha detto "Impariamo a parlarci con franchezza".

Con franchezza ha dunque spiegato come la Curia abbia avviato la richiesta di diventare soggetto appaltatore.

Parole chiare quelle di Petrocchi, che non lasciano aloni di incertezza.

"Sì la Curia ha chiesto di diventare soggetto attuatore ma la richiesta nasce dalla Conferenza Episcopale Abruzzese e Molsiana, secondo un iter di legge preciso e una richiesta fatta alla Presidenza del Consiglio dei ministri. A noi non interessa la gestione degli appalti e dei finanziamenti e abbiamo chiesto di passare tutto agli enti pubblici. Se ci sarà data la possibilità passeremo il pacchetto delle opere da compiere. Se non passerà la richiesta ne chiederemo le ragioni, in altre regioni Marche e Umbria, Emilia Romagna e Lombardia le diocesi sono soggetti attuatori. La richiesta nasce dal volere regolamentazione più chiara. Dove ci sono zone grigie di legge, c'è il rischio di interpretazioni soggettive e arbitrarie. Vogliamo la trasparenza, vogliamo muoverci secondo un tracciato limpido e preciso. Noi di fatto ora non siamo titolari di opinione, per la ricostruzione, se abbiamo avuto parola, è stato per concessione, invece vogliamo un diritto".

Petrocchi, rispondendo anche a quanto sostenuto dal giornalista del Sole 24 ore, ovvero che Papa Bergoglio lo abbia inviato a L'Aquila proprio per realizzare l'aspirazione della Curia a ottenere lo status di soggetto attuatore della ricostruzione di chiese, basiliche e conventi, risponde: "Non è così, sono stato inviato da Papa Bergoglio come servo della comunione in questa chiesa, perché questa svolga la sua missione, quella da lui tracciata in questo libro. Questo il mio programma di vita e di azione, sbarazziamo il campo da dubbi che ci siano altri interessi che non il Vangelo".

Il libro cui fa riferimento è quello di Papa Francesco "Evangelii gaudium", donato a tutti i giornalisti presenti, questo l'incipit dell'esosrtazione apostolica papale:“La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia. In questa Esortazione desidero indirizzarmi ai fedeli cristiani, per invitarli a una nuova tappa” a questo il vescovo Petrocchi si richiama.

Arrivato a L'Aquila di recente Ptrocchi descrive così la comunità incontrata:

"Quando sono arrivato qui da Latina sapevo di trovare un clima rigido, e ho trovato un'atmosfera sociale surriscaldata, con fenomeni di vulcanismo, a volte utili, altre controproducenti. A L'Aquila, un po' come nella mia terra (il vescovo è originario di Ascoli Piceno, ndr) c'è un carattere tenace, combattivo a volte conflittivo. Potrei decodificare quanto c'è a L'Aquila con la frase "Aquilani brava gente". Dobbiamo però stare attenti a non dare all'esterno un'immagine che non risponda alla realtà della nostra gente”.

Il Vescovo trovatosi in una popolazione piena di rabbia, di sofferenza, ma anche di rassegnazione non ha certo un compito facile: “Sto cercando di capire da dove ripartire, il primo compito di un pastore è immettersi in un vissuto e cercare di amarlo, comprenderlo e decodificarlo e da lì trarre le linee d'azione. Io vorrei realizzare nel segno del “noi” questo mio progetto, e lo vorrei pensare e modulare grazie al contributo di tutti, compreso il vostro. Anche voi - ha consluso- avete molto da dire e molto da dare”.

di Barbara Bologna


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