Il voto in Provincia dell'Aquila: Grillo a valanga, Monti e Ingroia a rotoli, Pd e Pdl nel guado

26 Febbraio 2013   12:56  

Elezioni politiche, breve tour post-voto in Provincia dell'Aquila. Cominciamo dal capoluogo. Il Pd si conferma primo partito e fa meglio che altrove in Abruzzo, con un 27,8% alla Camera e il 31,3% al Senato. L'unica senatrice abruzzese del Pd sarà l'aquilana Stefania Pezzopane. Magra consolazione, viste le altissime aspettative del pre-voto. Restano fuori da palazzo Madama Franco Marini, sconfitto addirittura nella sua San Pio delle Camere, e Giovanni Lolli in lista per la Camera. 

Non solo: il Pdl recupera molto terreno dopo la debacle delle Comunali e nonostante le lacerazioni interne. Ottiene un per nulla scontato 27,1% al Senato e il 25,3% alla Camera, ovvero circa 1000 voti in meno rispetto al Pd.

Anche a L'Aquila si afferma con un inaspettato 20% il Movimento 5 stelle e diventa senatrice Enza Blundo. Male anzi malissimo Rivoluzione civile e la Lista Monti. Il Fli scompare, l'Udc, in quella che fu una delle roccaforti democristiane, non va oltre il 4,7% e il candidato senatore Giorgio De Matteis perde il tanto sospirato autobus per Roma.

Spostiamoci a Sulmona: qui determinante è stato l'effetto Paola Pelino, unica candidata della valle Peligna che torna a Palazzo Madama e traina il Pdl primo partito in città con il 27,6%, seguito ruota dal Pd con il 25,3%. Ma le percentuali non ingannino: il realtà sia Pdl che Pd perdono a Sulmona messe di voti, a favore anche qui del Movimento cinque stelle che sfiora un clamoroso 25%.

Infine la Marsica: Grillo fa il botto ad Avezzano e diventa il primo partito con il 30%, manco a dirlo tutto a discapito di Pdl e Pd che dimezzano i voti rispetto alle politiche del 2008.  

Ma il Pdl regge botta, distacca da Avezzano di quasi dieci punti il Pd, mantiene molte sue roccaforti. Tanto basta al contestato coordinatore Filippo Piccone, alias Conte di Celano, di cantare vittoria. Oltre a riconquistare una poltrona alla Camera, Piccone riuscirà anche a scampare il redde rationem che i maggiorenti del Pdl di Pescara, L'Aquila e Teramo, erano pronti a servirgli in caso di tracollo.  

 


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