Impianto recupero imballaggi Casalincontrada, i comitati del Si e del No davanti alla Regione

Il Comitato V.I.A. dovrà esprimersi sulla materia

21 Novembre 2013   17:40  

Si sono fronteggiati per un'intera mattinata davanti al Palazzo della Regione a L'Aquila i comitati "pro" e "contro" l'impianto di recupero imballaggi che dovrebbe sorgere in zona Casalincontrada, e sulla cui nascita ieri il Comitato V.I.A. della Regione Abruzzo è tornato a discutere per la seconda volta.

All'analisi del comitato regionale la seconda proposta che vede un ridimensionamento dell'impianto.

Per il comitato a favore dell'impianto lì si potrebbero reimpiegare i lavoratori dell'ex Burgo e altri lavoratori che hanno investito nella costituzione della Cooperativa Tea, destinata a gestire il nascente impianto.

Sempre per il "sì" l'impianto non produce emissioni inquinanti in quanto tutto è lavorato a mano.

"Secondo le direttive europee ridurre i rifiuti e trasformarli in risorse non si può senza impianti come questi che trattano i soli rifiuti da imballaggio (carta, plastica, ferro, alluminio, vetro etc) e questi rifiuti noi li separiamo - spiega Romeo Battistelli ai nostri microfoni- e i rifiuti così divisi vanno in aziende che li fanno tornare a vivere".

Inquinamento? "Nessuno, non riusciamo a capire, abbiamo spiegato cosa facciamo -continua Battistelli- e l'impianto non ha emissioni perché non c'è trattamento chimico, non si fanno lavaggi".

E allora perché c'è chi dice no?

Prova a spiegarlo Sergio Montanari, ex consigliere comunale di Casalincontrada, che a microfono spento dice "metà consiglio comunale si è dimesso per contrarietà a questo impianto".

A ben ascoltare Montanari, il problema non è l'impianto in sé, ma la sua collocazione.

"L'impianto sorgerebbe in zona Val Pescara, già penalizzata dal punto di vista ambientale.  Nel 2008 un documento della regione Abruzzo lo ha definito luogo da porre sotto osservazione per le problematiche ambientali. E bene lì proprio non deve sorgere questo impianto. Zona trafficatissima, con vari stabilimenti che trattano rifiuti a vario titolo, circa una quindicina".

Il problema non sembra essere propriamente quello dell'inquinamento.

“Il problema è la poca chiarezza anche dei passaggi amministrativi, addirittura dal Comune di Casalincontrada –sostiene Montanari- è stata costruita abusivamente una strada per raggiungere il terreno dove dovrebbe sorgere l’impianto e il Comune di Manoppello ha emesso ordinanza di abbattimento. Troppa poca chiarezza su questo progetto”.

Inoltre Montanari osserva che il passaggio, il secondo, dal Comitato Via è poco chiaro. “L’impianto è stato ridotto, ora si ripropone al Via. Se il problema era la dimensione, perché ripassa dal VIA? Gli imballaggi che verrebbero recuperati in Abruzzo già vanno altrove, e dunque? C’è una duplicazione del servizio. Da dove arrivano questi imballaggi? E come sembra c’è anche il Car fluff”.

Sostanzialmente il comitato del No dice: “Se questo impianto davvero serve, attenzione alla replicazione dei servizi. E da dove arrivano gli imballaggi se in Abruzzo vengono già gestiti? Tra l’altro esiste un impianto simile, fermo, ad Alanno. Ferma restando l’impresa dei privati, quell’impianto è già lì, costruito con soldi pubblici. Invece che invadere il territorio, se davvero si vuol fare un servizio per la comunità si parta da riutilizzare quello”.

Secondo Montanari ci sono poteri forti che vogliono quel terreno, secondo Battistelli altri poteri forti si oppongono all’impianto.

Ora sarà il comitato VIA a dire qualcosa più 

Al nostro microfono, Romeo Battistelli “comitato SI”  e Sergio Montanari “comitato NO”... 

servizio di Barbara Bologna
montaggio di Marialaura Carducci

 


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