In arrivo nuove trivelle al largo di Pescara, l'appello degli ambientalisti: "Il Comune si opponga"

"Abruzzo nelle mire dei fautori della petrolizzazione"

23 Settembre 2014   09:45  

Ci risiamo: dopo la questione non ancora risolta di Ombrina Mare, ulteriori progetti di trivellazione potrebbero interessare la costa abruzzese, tra i malumori di ambientalisti e buona parte dei residenti.

A quel che risulta, la società Enel Longanesi Developments ha ottenuto direttamente dal Ministero per lo Sviluppo Economico, nell'ambito del decreto Sblocca Italia, il permesso per effettuare ricerche di idrocarburi al largo di Pescara, su un'area di circa 73.850 ettari, all'incirca quanto il Parco Nazionale della Majella.

L'eventuale posizionamento di nuove trivelle al largo delle coste del capoluogo adriatico ha ovviamente allarmato non poco le associazioni ambientaliste, in particolare il Forum abruzzese dei movimenti dell'acqua, secondo cui "questa è l'ennesima dimostrazione di come l'Adriatico sia sempre più nelle mire dei fautori della petrolizzazione".

La questione potrebbe ora interessare direttamente anche la neo insediata amministrazione comunale. "Chiederemo al Comune di assumere una ferma posizione contro il progetto" - hanno affermato i rappresentanti del Forum - "e di inviare le proprie osservazioni negative per evitare che l'Abruzzo imbocchi la strada ormai moribonda della petrolizzazione, quando invece si potrebbero favorire risparmio ed efficienza energetica sfruttando sole, acqua e vento".


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