In consiglio comunale la battaglia sulla gestione del Progetto CASE

21 Giugno 2013   12:56  

L'Aquila capitale della cultura 2019: oggi il documento che rappresenta il primo passaggio istituzionale di una lunga e avvincente sfida è approdato per l'approvazione in Consiglio Comunale.

Scontato l'esito positivo del voto, un po' meno la bagarre in aula che ha visto contrapporsi due scuole di pensiero.

La prima sostenuta dall'opposizione, e quella che dice ''Pensiamo prima ai problemi sociali e alla ricostruzione '' con riferimento in particolare ai 70mila euro necessari per l'iter di candidatura.

Che ad esempio il consigliere Raffaele Daniele vorrebbe utilizzare per buoni scolastici. Altri snobbano tra le righe l'iniziativa come ad esclusivo appannaggio della ''sinistra radical chic'' e dei soliti noti delle istituzioni culturali.

''E' anche con la cultura e con grandi progetti che si ricostruisce la città'', ribattono dalla maggioranza e al nostro microfono Chico Perilli, Rifondazione, ricorda a molti esponenti dell'opposizione che i tagli al sociale sono stati decisi dai politici regionali e nazionali che loro votano e sostengono.
Alla fine il documento è stato approvato.

"La candidatura- ha spiegato l'assessore e senatrice Stefania Pezzopane - è nata dall'esigenza di innescare un processo operativo legato a un fattore di forte riaggregazione della città, capace di generare entusiasmo propositivo e operativo mediante la coltivazione di una prospettiva di alto profilo. Il documento prevede un impegno finanziario di circa 1 miliardo di euro in termini di interventi, che vede procedere e svilupparsi di pari passo i progetti per il recupero del centro storico e la ricostruzione dei monumenti con programmi di carattere culturale e sociale. Ringrazio il coordinatore del progetto Errico Centofanti per il lavoro svolto. Ora il documento, che vede la collaborazione sinergica del territorio e di diversi Comuni del cratere, potrà essere presentato al Mibac. Nel 2014 ci saranno delle preselezioni e nel 2015 la designazione".

Piatto forte dell'ordine del giorno di oggi, è però la delibera sulla gestione del progetto C.A.S.E., subito fatta scalare in coda.

Dopo il passaggio di consegne da parte della Protezione Civile, al Comune dell'Aquila è stato affidato definitivamente l'onere della gestione del progetto CASE e dei MAP.

Gestione costosissima, e che il Comune non potrà mai e poi mai permettersi ecomicamente con i fondi oridinari.

La Giunta propone dunque di creare una nuova società pubblico/privata. Facendo pagare affitti anche agli sfollati proprietari di case.

Ma l'opposizione è sulle barricate: la società sarà l'ennesimo baraccone, protesta Ettore di Cesare di Appello per l'Aquila e costerà da sola 2.milioni di euro.

''Oltre 2 milioni di euro, - specifica Di Cesare - si badi bene, destinati esclusivamente alla gestione della società. Il costo del servizio di manutenzione vero e proprio, infatti, ammonta a 2.838.740. Non sarebbe meglio affidare in appalto il servizio ad un soggetto esterno?
Perché creare un nuovo carrozzone e quindi nuovi costi per affitti, CdA e via discorrendo, a carico degli abitanti di CASE e MAP?

In realtà uno dei motivi principali addotti dal Comune è la volontà di ricollocare i lavoratori in esubero di altre società partecipate (SED e CGTS, in particolare).

Mantenere tali lavoratori alle rispettive società comunali, tuttavia, costa “solo” 1.683.000 all'anno, che gravano giustamente sull’intera comunità. Si tratta di quasi mezzo milione di euro in meno. Buttali via.''

''Iniquo far pagare affitti a case per sfollati che già pagano mutui sulle loro case diroccate e che dopo il sisma si ritrovano disoccupati'', aggiunge al nostro microfono Daniele Ferella, Appello per L'Aquila.

Ribatte la maggioranza con Giustino Masciocco: non ci sono alternative, anzi la società mista è la soluzione migliore in termini di governance ed economica. E comunque se di dovrà far pagare un affitto, sarà proporzionale al reddito di ciascun inquilino

Approvata poi all'unanimità la delibera, di cui era relatore l'assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano, relativa alla variazione di destinazione d’uso, rispetto al Piano regolatore generale, di alcuni terreni situati nella frazione di Paganica ai fini della realizzazione di un centro sanitario, per cui si richiede la trasformazione da “zona per servizi pubblici - scuola media” a “zona per servizi pubblici - attrezzature sociali”.

La realizzazione del centro sanitario è prevista da un protocollo d’intesa sottoscritto nel 2010 dal Dipartimento di Protezione civile, dal Comune dell’Aquila, dall’Amministrazione dei Beni di uso civico di Paganica e San Gregorio, dalla Asl, dalla X Circoscrizione (Paganica) e dalla Onlus “Salviamo Paganica”.

I relativi fondi provengono in parte dal Dipartimento di Protezione civile e in parte da donazioni, per un ammontare complessivo di 1 milione e 200mila euro.

Via libera del Consiglio anche per la delibera, proposta dall'assessore ai Lavori pubblici Alfredo Moroni, relativa alla Convenzione tra l’ente comunale e la Rete Ferroviaria Italiana, la Provincia dell’Aquila e l’Anas, e all’approvazione del progetto definitivo, riguardo agli interventi di potenziamento della linea ferroviaria Sulmona - Terni, per quanto concerne il territorio ricompreso nel Comune dell’Aquila, alla soppressione dei passaggi a livello attualmente esistenti sulla tratta e alla realizzazione di relative opere sostitutive.

La delibera ha registrato 14 voti favorevoli, 6 contrari e 4 astenuti.

Filippo Tronca

 


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