Inaugurato a L'Aquila l'anno accademico del Gran Sasso Science Istitute

14 Novembre 2013   16:14  

Il Gran Sasso Science Institute (GSSI) ha inaugurato il suo primo anno accademico, 2013-2014. In occasione di questo evento, il premio Nobel per la Fisica e senatore a vita Carlo Rubbia, che è anche uno dei docenti del GSSI, ha tenuto la lectio magistralis “La scienza nel XXI° secolo”. All’evento sono intervenuti Flavio Zanonato, Ministro dello Sviluppo Economico, Fabrizio Barca, ex Ministro della Coesione Territoriale, Fernando Ferroni, Presidente dell’INFN, Gianni Chiodi, Presidente della Regione Abruzzo, Massimo Cialente, Sindaco dell’Aquila, Paola Inverardi, Rettore dell’Università degli Studi dell’Aquila e Guido Martinelli, Direttore della SISSA.

“È una giornata magnifica: un progetto che sembrava un sogno diventa oggi realtà”, commenta il Direttore del GSSI, Eugenio Coccia. “I nostri primi 36 allievi – spiega Coccia – sono stati selezionati a partire da 552 domande, sono dei giovani talenti arrivati dall’Italia e dall’estero per studiare e formarsi all’Aquila nel GSSI, attratti anche dall’approccio interdisciplinare che abbiamo dato al nostro Istituto. È un segno straordinariamente positivo per la città e per il sistema di alta formazione in Italia”, conclude Coccia.

“Il GSSI rappresenta un’occasione per favorire l’arrivo all’Aquila di giovani brillanti e intraprendenti – sottolinea anche il Presidente dell’INFN Fernando Ferroni – e l’INFN è totalmente impegnato per il successo di questa iniziativa, perché siamo convinti che il futuro del Paese sia nella conoscenza, e che il rilancio della città possa essere fortemente stimolato dalla nascita di un polo scientifico di eccellenza, nascita favorita anche dalla presenza nel territorio di centri già affermati e di prestigio, come i nostri Laboratori Nazionali del Gran Sasso e l’Università dell’Aquila”.

Il GSSI è la nuova scuola di dottorato internazionale e centro di studi avanzati dell’Aquila, attivato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare come suo Centro Nazionale e finanziato dal Governo Italiano e dalla Regione Abruzzo.
La proposta formativa del GSSI, improntata alla contaminazione di interessi e di metodologie tra le varie discipline, si articola in quattro percorsi: fisica delle astroparticelle, matematica nelle scienze naturali, sociali e della vita, informatica e studi urbani. I dottorati si svolgono congiuntamente con la SISSA di Trieste (fisica e matematica), la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa (studi urbani) e l’IMT di Lucca (informatica).
Gli studenti di questo primo anno sono in totale 36, di cui 14 donne e 22 uomini, e provengono oltre che dall’Italia, da Brasile, Colombia, Francia, Russia, Georgia, Germania, India, Iran, Macedonia, Pakistan, Regno Unito e Turchia.

Il premio Nobel per la Fisica e senatore a Vita Carlo Rubbia ha detto quanto segue:

''Io comincio a capire, mi sento un po' matricola e credo che sia importante che la scienza e la cultura abbiano un ruolo anche nel campo della politica e quindi c' e' una responsabilita' che noi abbiamo, essendo stati scelti in questa particolare struttura che e' di un certo valore perche' dobbiamo tenere conto anche che ci sono delle cose per chi ha fatto scienza per una vita possono servire per trarre vantaggi per tutto il Paese".

"Ho l' impressione - ha quindi osservato - che ci sia molto da fare, che ci siano delle grosse distanze tra quelle che sono le varie posizioni, le persone che vengono qui a fare il lavoro di senatrici e senatori".

Secondo Rubbia "bisogna cercare di creare una unita' di intenti e quindi certamente non sara' cosa di poco conto. Io sono ottimista. Io non devo cercare di cambiare mestiere. 

Una persona della mia eta' certamente non puo' cambiare mestiere, puo' cercare di utilizzare quello che ha imparato, quello che ha utilizzato al fine di contribuire in qualche modo. Vorrei fare le stesse cose con uno spirito diverso, con uno scopo diverso, ovvero quello di indirizzarci non nel mondo scientifico ma piuttosto nel mondo del cittadino che e' un mondo aperto, in cui ci sono tanti problemi, tante questioni.

Oggi - ha infine osservato il senatore - sappiamo che l' Italia ha bisogno di cambiare, ha bisogno di prepararsi a delle situazioni perche' c'e' il mondo con la globalizzazione, con la creazione dei paesi in via di sviluppo. Per sopravvivere bisogna cercare di fare del nostro meglio: ciascuno deve contribuire anche con un piccolo sassolino che possiamo portare noi con la scienza e con la tecnologia".

Ha poi affermato:

"La scienza continuera' ad avere il suo ruolo essenziale per un futuro migliore dell' umanita': ma gli scienziati devono essere preparati a interagire in modo piu' costruttivo con la societa' non solo come scienziati, ma anche come cittadini pienamente coinvolti nelle sue problematiche. Il fatto che la scienza sia rivolta ad esempio allo studio dell' universo in cui viviamo e alla ricerca della conoscenza non significa che gli scienziati debbano e possano isolarsi dalla societa' che ne sostiene l' attivita'. Sara' loro compito, in particolare, proporre soluzioni per i nuovi problemi emergenti, quali la necessita' di nuove fonti energetiche.

E' essenziale che il governo lanci un vasto programma di revitalizzazione delle tecnologie avanzate e della necessaria, corrispondente ricerca a livello pre-competitivo. In assenza di una strategia di ricerca e di sviluppo chiara ed articolata sara' oltremodo improbabile che il governo riesca a mantenere una politica a lungo termine di espansione dell'impiego

"Ma - ha aggiunto - una tale riforma, peraltro gia' iniziata dal governo e dal Parlamento, non sara' realizzabile senza nuove strutture e nuove regole, un ringiovanimento delle risorse umane attraverso un vasto piano di assunzione di giovani e di rinnovamento dei quadri e senza addizionali investimenti".

E stata poi la volta del ministro il ministro per lo Sviluppo economico Flavio Zanonato

"Dobbiamo dirottare risorse da altre direzioni e spostarle nell' investimento in ricerca. C' e' una frase che forse avete gia' sentito riferire e dice 'se vi sembra che la cultura e la ricerca siano care provate con l' ignoranza'.

E' la chiave di volta di questa sfida che si svolge a livello planetario. Noi non siamo in grado, e non lo vogliamo del resto, a rinunciare ai grandi vantaggi dello stato sociale di una civilta' che ci ha offerto condizioni di vita eccellenti; possiamo quindi competere con un mondo che cresce nei diritti e con una grande capacita' di sviluppare attivita' nel campo della ricerca, della tecnologia della scienza.

Questa e' la sfida cui siamo chiamati non solo come italiani ma anche come europei". 

Il MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO GIANNI LETTA

"Abbiamo tutti la responsabilita' di dimostrare con i fatti che agganciare una ripresa duratura vuol dire anzitutto puntare su istruzione e ricerca. Vale per l'attivita' del governo di questi mesi: abbiamo ripreso a investire, in particolare con il decreto 'l'istruzione riparte' approvato in Parlamento proprio la scorsa settimana.

Vale ancor di piu' per L'Aquila, vera e propria 'citta' della conoscenza' in cui prima del terremoto del 2009 il settore universitario rappresentava il terzo pilastro dell'economia cittadina".

"Sono certo - ha detto ancora Letta - che il Gran sasso Science Institute avra' un forte impatto sulla citta' proiettandola nel futuro con l'attrazione di studenti italiani e stranieri e rafforzando i legami con il mondo produttivo. Il Gran Sasso Science Institute sapra' essere un tassello fondamentale della rinascita dell'Aquila, che e' una grande questione nazionale".

Riferendosi ai dottorandi, il presidente Letta ha aggiunto: "Voi siete la promessa di un futuro possibile per questo territorio. Un futuro radicato nell'apertura internazionale e capace di attrarre talenti da tutto il mondo dato che il 50% delle domande di ammissione e' giunto dall'estero e che dei 36 allievi selezionati per questo primo anno di attivita' numerosi sono gli stranieri.

Questa promessa del futuro sara' mantenuta grazie alla collaborazione con l'Universita' degli Studi dell'Aquila, con la Scuola superiore di studi avanzati di Trieste, con la Scuola superiore Sant'Anna di Pisa e con l'Imt di Lucca. Vorrei inoltre ringraziare - ha scritto ancora Letta - tutte le istituzioni del territorio, l'Ocse che sin dal 2009 ha dato un importante contributo, e i membri del precedente governo che hanno seguito il progetto, a partire da Fabrizio Barca.

Ma il mio piu' grande ringraziamento va all'Istituto nazionale di fisica nucleare, alla professionalita' e all'eccellenza dei Laboratori nazionali del Gran Sasso. Questo e' un anno importante per il rapporto dell'Italia con le istituzioni della conoscenza: celebriamo anche il novantennale del Consiglio nazionale per le ricerche e, lasciatemelo ricordare per la presenza del professor Rubbia, il presidente della Repubblica ha ritenuto di onorare con la nomina dei senatori a vita il contributo fondamentale che la scienza e la ricerca danno al nostro Paese"

 

 


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