Inaugurazione anno giudiziario, presidente Schirò, cittadini sono provati da sfiducia e incertezza

25 Gennaio 2014   15:20  

"Malgrado gli oltre quattro anni trascorsi dal terremoto del 6 aprile 2009 deve con amarezza constatarsi che il centro storico della citta', cuore pulsante della sua vita culturale, della sua arte e della sua socialita', e' ancora devastato e non e' stato restituito ai cittadini, che sono segnati e provati da sfiducia e incertezza sul loro futuro".

Lo ha detto il Presidente della Corte d'Appello dell'Aquila, Stefano Schiro' nel discorso inaugurale del nuovo anno giudiziario.

"Nella relazione inaugurale del 2013 - ha proseguito - ponevo in evidenza che nell'auspicabile clima di fattiva e virtuosa collaborazione tra le istituzioni pubbliche per la rinascita civile e morale della citta' dell'Aquila, anche l'amministrazione della giustizia intendeva fare la sua parte, soffrendo essa stessa dell'incertezza, della precarieta' e dello smarrimento in cui versa la citta' e tenuto conto che anche la funzionaita' della giustizia continuava ad essere condizionata e compromessa dalle ancora disagiate condizioni logistiche in cui si trovava gran parte degli uffici giudiziari aquilani. In tale contesto - si e' soffermato il Presidente della Corte d'Appello dell'Aquila - auspicavo un clima non solo di fattiva collaborazione tra le istituzioni pubbliche ma anche di regolare operaosita' affinche' gli 'esempi nobili, le prassi virtuose, le iniziative concrete messe insieme in una sorta di confronto e di emulazione virtuali', costituissero 'un ponte ideale' che avviasse la citta' dell'Aquila e i suoi abitanti verso un futuro migliore.

E' trascorso un anno da allora. Possiamo dire che questo clima di fattiva collaborazione e di regolare operosita' si sia realizzato?. Dobbiamo purtroppo rispondere di no, stando agli eventi che hanno caratterizzato la vita pubblica della citta' nei mesi passati e anche di recente.

Esprimo comunque apprezzamento - ha concluso Schiro' - se alla stregua di quanto e' possibile desumere dai media, la vita istituzionale e politica della citta' ha effettivamente posto al centro dell'attenzione e del dibattito la questione della legalita', dell'agire amministrativo e del suo controllo".

Indagini su politici; Schiro', occorre rispetto 

Durante la cerimonia di apertura dell'Anno giudiziario presso la Corte d'Appello dell'Aquila, il Presidente Stefano Schiro' ha parlato anche delle indagini in corso sulla politica, da quella sulle presunte tangenti all'Aquila fino alla bufera sui rimborsi della Regione Abruzzo con 25 politici indagati: "Certamente dev'essere assoluto, pieno e integrale - ha detto - il rispetto del principio costituzionale di presunzione di innocenza fino a sentenza di condanna passata in giudicato. Non si devono confondere le indagini e gli strumenti processuali, di natura istruttoria e cautelare, necessari a impedire la prosecuzione di eventuali reati e ad accertare i fatti, con i processi e le sentenze definitive. Totale deve essere il rispetto della magistratura verso l'autonomia della politica e del legittimo operato e delle legittime scelte delle sue istituzioni. Nessun giudizio anticipato ne' di condanna giuridica ne' di censura politica e sociale deve essere emesso prima che siano chiaramente accertati i fatti e non compete certo alla magistratura esprimere valutazioni politiche. Ma non puo' non osservarsi che la crisi delle istituzioni e la paralisi o il rallentamento del loro operato non sono quella risposta di regolare operosita' e fattiva collaborazione di cui ci sarebbe invece necessita'. Non dobbiamo dimenticare - ha detto sempre Schiro' - che anche nell'amministrazione della cosa pubblica tutto si tiene. Se in un settore nevralgico si crea un vuoto di presenza e di azione legittima, tutto il sistema dell'apparato pubblico ne risente. Siamo chiamati a svolgere un gioco di squadra nel quale tutti devono impegnarsi nella stessa misura e nella stessa direzione, altrimenti e' la resa complessiva del sistema che ne risente. E' possibile che in ogni settore dell'amministrazione pubblica, anche in quello della giustizia naturalmente, ci siano errori, disfunzioni, cadute di legittimita' e di tenuta morale. Ma la risalita deve essere rapida, immediata, trasparente e inequivoca, perche' quello della fattiva e normale operosita', in un contesto di rigorosa legittimita', e' un obiettivo primario ed essenziale. Ce lo chiedono i cittadini e la societa' civile in genere, che ci guardano e ci giudicano e ai quali abbiamo il dovere giuridico e morale di dare risposte adeguate alle esigenze di efficienza ormai indefettibili".


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