Incendio Chieti, c'è l'identikit del piromane. Escluso coinvolgimento della malavita organizzata

Pm: "Fuoco appiccato per cancellare reati già prescritti"

30 Giugno 2015   10:33  

Trapelano le prime indiscrezioni dalle indagini partite al fine di fare piena luce sull'incendio che, nella notte tra sabato e domenica scorsi, ha distrutto la discarica di Colle Marcone presso Chieti.

Gli inquirenti, sulla base degli elementi raccolti e delle circostanze riscontrate, hanno infatti provveduto a tracciare per deduzioni una sorta di identikit psicologico del piromane.

Secondo il profilo ipotizzato, si potrebbe con un buon margine di sicurezza escludere il coinvolgimento della vicenda della malavita organizzata. Il motivo è meramente pratico: i reati che chi ha appiccato il rogo  intendeva cancellare, infatti, erano già caduti in prescrizione.

La discarica, va ricordato, era stata posta sotto sequestro nel 2009, e secondo la legge vigente i reati contro l'ambiente cadono in prescrizione dopo 4 anni, mentre quelli riguardanti il traffico illegale di rifiuti vengono prescritti dopo 6 anni.

Da tali elementi, gli inquirenti hanno dunque escluso che il piromane abbia agito per conto della malavita organizzata, poiché ben difficilmente questa non terrebbe conto di elementi importanti quli la prescrizione di un reato, ordinando dunque un delitto di fatto inutile. Più probabile dunque, secondo gli inquirenti, che colui che ha provocato l'incendio possa essere un personaggio che temeva di essere scoperto.


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