Inchiesta Bps, Atti alla Procura di Spoleto, Indagato l'ex Ministro Visco

20 Ottobre 2015   15:57  

L'iscrizione nel registro degli indagati di Ignazio Visco è confermata da atti della procura di Spoleto. Da un certificato di "comunicazione d'iscrizione a registro" di una parte offesa, di cui l'ANSA ha copia, emerge che Visco è indagato dal 28 gennaio 2015 per concorso in corruzione, abuso d'ufficio e truffa, e "infedeltà a seguito dazione o promessa di utilità".

Sono complessivamente otto gli indagati nell'inchiesta aperta dalla procura umbra, tutti per le stesse ipotesi di reato contestate a Visco. Oltre al governatore, gli iscritti sono Giovanni Boccolini, Gianluca Brancadoro, Silvano Corbella, Giovanni Domenichini, Stefano Lado, Giuliana Scognamiglio e Nicola Stabile. L'esposto che ha portato all'apertura del fascicolo è stato presentato da un centinaio di vecchi soci della Popolare di Spoleto, secondo i quali ci sarebbero state una serie di condotte irregolari nel passaggio a Banca Desio. In particolare, sempre secondo l'esposto dei vecchi soci, ci fu un'offerta di una società di Hong Kong, la 'Nit Holding', superiore di 100 milioni di euro rispetto a quella avanzata da Banca Desio. Offerta alla quale, dicono oggi i vecchi soci della Popolare, i commissari di Bankitalia rifiutarono senza fornire alcuna motivazione chiara.

Il commissariamento era stato confermato da Mef - Il commissariamento della Banca Popolare di Spoleto e della controllante Spoleto Crediti e Servizi - vicende oggetto dell'inchiesta della magistratura di Spoleto che, secondo il Fatto Quotidiano, coinvolge, tra gli altri il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco - era stato confermato dal Ministero dell'Economia dopo l'annullamento da parte del Consiglio di Stato. Alla luce delle pronunce del giudice amministrativo e dell'esigenza di evitare qualsiasi incertezza sulla stabilità dei rapporti della clientela, la Banca d'Italia aveva reiterato "ora per allora" le proposte al ministero dell'Economia di amministrazione straordinaria. Con i provvedimenti 149 e 150 del 20 aprile 2015, adottati su proposta dell'Istituto centrale, il Mef aveva reiterato i decreti ministeriali di amministrazione straordinaria con effetto a partire dall'8 febbraio 2013, quando era cominciato il commissariamento.

Ex amministratori già del mirino del pm - Già prima del commissariamento della Banca, avvenuto nel febbraio 2013, la popolare di Spoleto - ora al centro di una inchiesta che coinvolgerebbe il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco - è finito nel mirino della Procura. I pm hanno indagato alcuni ex amministratori - tra i quali l'ex presidente Giovannino Antonini - funzionari dell'istituto e imprenditori dell'area umbra. Il procedimento, definito dalla Procura sulla base delle risultanze delle indagini svolte dal Nucleo Speciale di Polizia valutaria della Guardia di Finanza, è in attesa dell'udienza preliminare. I reati ipotizzati sono associazione per delinquere e plurime ipotesi di appropriazione indebita aggravata, intermediazione usuraria, ostacolo alle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza, bancarotta fraudolenta, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture e documenti per operazioni inesistenti, omessa comunicazione del conflitto di interessi. Fatti commessi a Spoleto e in altri luoghi dal 30 settembre del 2007 al 24 aprile 2012 - avevano precisato gli inquirenti - "ai danni della Banca popolare di Spoleto e altri soggetti".

Bankitalia, non a conoscenza indagine - ''Con riferimento alla notizia comparsa oggi sulla stampa relativa alle vicende della Banca Popolare di Spoleto, la Banca d'Italia non è a conoscenza di alcuna iniziativa dell'autorità giudiziaria''. Lo riferiscono fonti della stessa Banca d'Italia.


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