Inchiesta Do ut Des: Placidi, Tancredi, Macera e Sibilia interrogati dal gip

16 Gennaio 2014   11:45  

Sono iniziati stamane gli interrogatori dei quattro indagati finiti agli arrestati domiciliari nell'inchiesta su presunte tangenti negli appalti per la ricostruzione dell'Aquila; lunedi', invece, erano stati sentiti i quattro indagati a piede libero. Il primo a sedersi dinanzi ai titolari dell' inchiesta e del gip del Tribunale dell' Aquila che ha firmato le ordinanze di custodia cautelare, e' stato Pasqualino Macera, all' epoca dei fatti funzionario responsabile Centro Italia di Mercatone Uno Spa.

L' uomo si e' avvalso della facolta' di non rispondere.

Subito dopo e' stata lavolta di Vladimiro Placidi ex assessore comunale alla Ricostruzione dei beni culturali durante l'ultimo periodo del primo mandato del sindaco dimissionario Massimo Cialente nonche' ex direttore del Consorzio dei beni culturali della Provincia dell'Aquila.

Anche lui si e'avvalso della facoolta' di non rispondere. All' uscita dall' aula l' avvocato Fabio Alessandroni, che assiste Placidi, ha dichiarato: 'Era un arresto evitabile, otto mesi e mezzo fa, avevamo gia' dato disponibilita' ad un interrogaatorio.

E' stato disposto oggi soltanto, dopo una misura cautelare. Critico - ha concluso il legale - soltanto questo comportamento da parte della Procura, per il resto nessuna dichiarazione'.

E' da poco entrato nell'aula del gip, l'altro indagato, Pierluigi Tancredi, attuale dipendente della Asl, all'epoca dei fatti consigliere comunale di opposizione delegato dal sindaco, per un brevissimo periodo, per il recupero e la salvaguardia dei beni costituenti il patrimonio artistico della citta'.

Infine sara' la volta di Daniela Sibilla, dipendente del Consorzio beni culturali e gia' collaboratrice di Tancredi durante i suoi mandati di assessore quando c'era la Giunta di centrodestra guidata dal sindaco Biagio Tempesta di Forza Italia.

Secondo l'accusa gli indagati, a vario titolo, avrebbero ottenuto tangenti per pilotare alcuni lavori di puntellamento su edifici gravemente lesionati dopo il devastante terremoto del 2009. Le dazioni ammonterebbbero a 500 mila euro circa.

 


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