Inchiesta "Il Vate", si è chiusa con nuove accuse e nuovi indagati

22 Dicembre 2014   15:15  

 Ci sono tre nuovi indagati e nuove accuse.
Si chiude cosi' l'inchiesta della procura di Pescara su presunte tangenti e cultura, denominata "Il Vate", che conta tra gli indagati l'ex assessore regionale alla cultura Luigi De Fanis; la sua ex segretaria Lucia Zingariello; Ermanno Falone, rappresentante legale dell'associazione "Abruzzo Antico"; Rosa Giammarco, responsabile dell'Agenzia per la Promozione Culturale della Regione Abruzzo.

I nuovi indagati sono: Rocco Masci, 47 anni, originario di Ripa Teatina (Chieti), presidente dell'associazione "Ars Associazione Culturale Musicale", l'imprenditore pescarese Diego Paolini, 35 anni; l'imprenditore Antonio Di Domenica, 42 anni, originario di Atessa (Chieti).

I reati contestati, a vario titolo, sono concussione, induzione indebita a dare o promettere utilita', truffa, peculato, abuso, falso in atto pubblico, corruzione, tentata induzione a dare o promettere utilita'.

Le indagini, condotte dal Corpo forestale dello Stato, guidato dal commissario Annamaria Angelozzi, hanno preso il via dalla denuncia dell'imprenditore dello spettacolo Andrea Mascitti.

Per questa vicenda l'ex assessore De Fanis ha trascorso quattro mesi agli arresti domiciliari. 


L'ex assessore e' accusato di aver chiesto tangenti all'imprenditore culturale Mascitti per l'organizzazione del concorso internazionale di musiche da film "Mario Nascimbene Award" e per un evento al Salone del Libro di Torino del maggio 2013.

A queste accuse iniziali il pm ora contesta a De Fanis anche di aver indotto Rocco Masci, presidente dell'associazione "Ars Associazione Culturale Musicale", impegnato ad organizzare un evento musicale al Salone del Libro di Torino su incarico dell'associazione "Abruzzo Antico", a farsi promettere e dare 1000 euro, denaro che Rocco Masci avrebbe consegnato all'ex assessore presso il casello autostradale Pescara Ovest - Chieti.

De Fanis, inoltre, avrebbe anche tentato di farsi dare, senza riuscirci, 1500 euro dall'imprenditore Diego Paolini, proprietario del ristorante "Maccherone" di Pescara, che aveva organizzato un evento gastronomico al Salone del Libro su incarico dell'associazione Abruzzo Antico "gestita dallo stesso De Fanis".

Successivamente, De Fanis, avrebbe indotto Diego Paolini, la cui moglie (estranea all'inchiesta) aveva ottenuto un contributo regionale per un progetto riguardante D'Annunzio, a farsi dare 4000 euro. La consegna sarebbe avvenuta nel novembre 2013 all'interno del locale dell'imprenditore.

Tra gli episodi contestati anche quelle relative alle spese di viaggio e soggiorno per partecipare al Salone del Libro di Torino. In particolare, l'accusa contesta la spesa di 450 euro per il viaggio e di 1622 euro per il soggiorno di persone non titolate ad essere rimborsate. Tra queste persone ci sarebbero anche il marito e la figlia di Lucia Zingariello.

L'accusa contesta a De Fanis e alla sua ex segretaria di aver utilizzato la macchina della Regione non solo per andare a Roma alla sede delle Poste con la finalita' di raccomandare "i familiari della Zingariello" e a Bologna per una visita medica dell'ex segretaria, ma anche per accompagnare i suoceri della Zingariello a Fermo e a Roma "per la visita alla sorella della Zingariello che aveva partorito".

Il pm contesta all'ex segretaria di aver fatto figurare di essere regolarmente al lavoro trovandosi invece "altrove per ragioni personali". In alcuni casi la Zingareillo era dall'estetista o dal parrucchiere

Sono due le bottiglie di champagne che l'ex assessore De Fanis avrebbe addebitato sulla carta di credito della Regione Abruzzo.

Le bottiglie, per un importo di 244 euro, sarebbero state consumate da De Fanis insieme a quattro persone il 17 maggio del 2013 a Torino, in occasione del Salone del Libro.

Il costo sarebbe stato addebitato alla Regione "facendo figurare nella rendicontazione di aver sostenuto un pasto completo". De Fanis avrebbe addebitato sulla carta della Regione anche il pasto consumato a Bologna in occasione del viaggio del 3 aprile 2013 effettuato esclusivamente per accompagnare la Zingariello ad una visita visita medica.

L'ex assessore De Fanis e la sua ex segretaria sono anche accusati di corruzione perche' nel 2013 avrebbero ricevuto 9000 euro dall'imprenditore Antonio Di Domenica, maggiore azionista della DI. DM Group ed amministratore unico e maggiore azionista della Colacillo Zaccardi Srl, in relazione ad appalti e subappalti di lavori pubblici svolti, in corso e da svolgere.

Infine, tra gli episodi contestati c'e' anche quello relativo alla fornitura di 250 bottiglie di vino da parte della casa vinicola Tenuta Ulisse, in occasione della partecipazione della Regione Abruzzo al Salone del Libro, con un preventivo di 8 euro a bottiglia piu' Iva per le prime 200 bottiglie e le altre 50 omaggio.

Secondo l'accusa, De Fanis in accordo con la Zingariello si sarebbe appropriato di 100 bottiglie di vino "prelevando personalmente 13 cartoni da 6 bottiglie direttamente nella casa vinicola di Crecchio, parte delle quali (3 cartoni) recapitava in seguito alla Zingariello, facendosi mettere da parte altri 4 cartoni dicendo al titolare che in seguito sarebbe venuto un suo incaricato a prenderli".


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