Inchiesta Pescara: a giudizio D'Alfonso e fratelli Toto

A giudizio anche Dezio e altri 19 imputati

23 Febbraio 2011   19:06  

L'ex sindaco di Pescara, Luciano D'Alfonso, il suo ex braccio destro, Guido Dezio, gli imprenditori Carlo e Alfonso Toto, e altre 19 imputati, sono stati rinviati a giudizio dal gup del tribunale del capoluogo adriatico, Guido Campli, nell'ambito della vicenda su presunte tangenti negli appalti pubblici al Comune di Pescara. D'Alfonso e' stato pero' prosciolto da tre reati di concussione e uno di corruzione.

Anche Dezio e' stato prosciolto da un reato di corruzione. Sono stati invece completamente prosciolti Luciano Di Biase, ex dirigente comunale, Fabio Zuccarini, ex tesoriere della Margherita, e Valterino Di Persio, imprenditore. Tra le persone rinviate a giudizio l'imprenditore Massimo De Cesaris, Marco Molisani, Vincenzo Cirone, Antonio Dandolo, Pierpaolo Pescara, Fabrizio Paolini, Giampiero Leombroni.

Gli imputati devono rispondere, a vario titolo, di concussione, corruzione, tentata concussione, peculato, falso ideologico, truffa, finanziamento illecito ai partiti, appropriazione indebita, abuso d'ufficio, favoreggiamento e turbata liberta' degli incanti. Tra i reati contestati all' ex sindaco anche l'associazione per delinquere.

Il processo davanti al tribunale collegiale di Pescara prendera' il via 14 aprile. 'E' significativo - ha commentato al termine dell'udienza l'avvocato Giuliano Milia, difensore di D'Alfonso-che sono state tolte le concussioni in quanto sono i reati piu' fastidiosi. E' un passo avanti notevole'.


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