Inchiesta Rigopiano, il Procuratore Tedeschini: non violata alcuna regola processuale

03 Maggio 2017   13:27  

 "A me non risulta di avere erroneamente, involontariamente, violato alcuna regola processuale".

Lo ha detto il procuratore aggiunto di Pescara, Cristina Tedeschini, a proposito delle accuse rivolte ieri alla Procura dai difensori del sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, e del tecnico comunale, Enrico Colangeli, indagati insieme ad altre quattro persone nell'ambito dell'inchiesta sulla tragedia dell'Hotel Rigopiano.

Gli avvocati Cristiana Valentini e Goffredo Tatozzi, in un comunicato stampa, avevano lamentato che la Procura aveva gia' sentito Lacchetta e Colangeli come persone informate dei fatti "senza alcuna garanzia difensiva, nonostante la presenza negli uffici del difensore nominato, tenuto fuori dalla stanza dell'audizione ad onta della palese e reiterata proposizione di domande schiettamente accusatorie".

"Se ci sono delle azioni o omissioni - aggiunge il procuratore Tedeschini - che abbiano una rilevanza processuale, in relazione alle quali i difensori di alcuni degli indagati abbiano di che lamentarsi, dicano di che cosa si tratta, e normalmente, se fondate, queste obiezioni si traducono in nullita', inutilizzabilita', cioe' siamo nel perimetro della dialettica processuale".

"Siamo in piena dialettica di indagine - conclude Tedeschini - loro fanno le loro eccezioni e noi faremo le nostre valutazioni". 


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