Inchiesta Rigopiano, il Sindaco Ilario Facchetta: "Non mi sento un Omicida"

29 Aprile 2017   09:57  

"Non mi sento un omicida. Rifarei tutto quello che ho fatto. In piena emergenza ho gestito la situazione con tutte le mie forze e anche di più. Se avessi avuto la sfera di cristallo non staremmo qui a parlarne".

Il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta - iscritto nel registro degli indagati per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose per la tragedia del resort travolto e distrutto da una valanga lo scorso 18 gennaio - parla così, intrattenendosi con i giornalisti a margine di un'iniziativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro promossa da Confindustria Chieti-Pescara nel piccolo centro del Pescarese.

Una cosa è certa, per il primo cittadino di Farindola: quelle accuse "pesano sulla coscienza e proprio per questo sto lavorando con i miei legali perché voglio dimostrare la mia innocenza". Ma, aggiunge: "La vicenda apre la visione su un sistema che non funziona, frutto dei tagli agli enti locali e della situazione di amministratori e sindaci, che hanno pochi poteri e tante responsabilità".

Poi, nel ricordare che tutta la zona era coperta da metri di neve e che "c'erano persone, anziani, bambini e disabili bloccati in casa", aggiunge: "L'albergo non era un'emergenza specifica, ma rientrava nell'emergenza complessiva".

"Il fatto di essere indagato - ha proseguito - ha il valore procedurale di un atto dovuto per il ruolo che ricopro. È anche una garanzia per me che mi consentirà di dimostrare la mia innocenza. È giusto che gli inquirenti facciano le dovute indagini e che emerga la verità su questa tragedia. Mi aspettavo da mesi l'avviso di garanzia e ora è arrivato".

Quindi dice: "Su quale base avrei dovuto chiudere l'hotel Rigopiano? In assenza di elementi oggettivi non è che un sindaco si sveglia e decide di chiudere una struttura. Avrei evacuato l'albergo se la Provincia mi avesse detto di non essere in grado di gestire la viabilità. La strada non potevo essere io a chiuderla perché è di giurisdizione provinciale, non di mia competenza". "Avrei dovuto emettere un'ordinanza di sgombero? Si chiede il sindaco, rispondendo alle domande dei giornalisti.

"Non esiste una Carta delle valanghe, che la Regione avrebbe dovuto fare. Come sindaco non ho avuto nessuna indicazione sui siti valanghivi. Avrei dovuto evacuare l'intero paese, perché tutto il territorio era nelle stesse condizioni".

Infine, una sua risposta alle critiche sulla mancata lettura del bollettino Meteomont, che aveva innalzato il rischio valanghe da 2 a 4 in quella zona. "I bollettini non sono stati trasmessi, al di là della ricezione o meno e, in ogni caso, quella è una previsione su larga scala. Qui siamo in montagna, Farindola è piena di situazioni a rischio. Senza una Carta delle valanghe come faccio a sapere quali sono i pericoli?".


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