Inchiesta su ginecologia, prima udienza, depositate le indagini difensive

07 Maggio 2015   14:12  

 Prima udienza, questa mattina, davanti al gup del Tribunale di Pescara, Maria Michela Di Fine, per il primario del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'ospedale del capoluogo adriatico, Maurizio Rosati, 54 anni, originario di Atri (Teramo), accusato di omissione di atti d'ufficio, interruzione di servizio pubblico, abuso d'ufficio e peculato.

Nel corso dell'udienza di oggi il difensore del primario, l'avvocato Tommaso Marchese, ha depositato numerose informazioni testimoniali di pazienti e medici a favore di Rosati.

Il gup ha poi fissato al 9 luglio la prossima udienza per dare alle parti il tempo necessario per esaminare il contenuto del materiale prodotto dalla difesa. Secondo il pm Gennaro Varone, Rosati avrebbe "indotto le sue assistite "bisognose di prestazioni ginecologiche, a rivolgersi a lui come medico privato a garanzia di un rapido scorrere della lista di attesa operatoria, altrimenti impegnate per mesi, se non per anni".

Inoltre, sempre secondo l'accusa, avrebbe "dimesso o fatto dimettere pazienti, pur bisognose di interventi ginecologici, che si erano rivolte a medici diversi da lui per visite private, determinando con questo accentramento una lista di attesa - spesso arbitrariamente compilata in ritardo per evitare si scoprisse il disservizio provocato - per la chirurgia ginecologica interminabile che induceva le pazienti o a rivolgersi a lui quale medico privato o a rivolgersi ad altre strutture con attese che provocavano ingiustificate sofferenze".

Ancora, il primario e' accusato di peculato in concorso con la sua collaboratrice, Antonietta Giglio, in quanto avrebbe "affidato" alla donna il telefono mobile aziendale, il cui costo era a carico della Asl, "affinche' ne disponesse liberamente come fosse proprio". 


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