Incidente di Cinquemiglia, il dolore per Salvatore, la speranza per i feriti che lottano per la vita

21 Gennaio 2014   10:26  

Ancora poco chiare risultano le dinamiche del tragico incidente che si è consumato nei pressi di Sulmona, dove un pulmino sui cui viaggiava la squadra giovanile del Sulmona rugby si è schiantato contro un albero, causando la morte del quindicenne Salvatore di Padova, e al ferimento di sei suoi giovani compagni e dell'autista.

Restano gravissime le condizioni di Marco Liberatore, il 20enne di Corfinio che era alla guida del mezzo al momento dello schianto contro l’albero, ricoverato al San Salvatore di L'aquila. Rischia la vita per la presenza di un grave trauma cranico che i medici sperano possa riassorbirsi nelle prossime ore.

Ancora in gravi condizioni altri due ragazzi.

Il primo, sedicenne, ha riportato fratture multiple al bacino e all’omero sinistro, un ematoma alla milza, un ematoma retro peritoneo e ferite lacero contuse al volto e al corpo. Sarà operato appena possibile. Si teme l’insorgere di un embolo polmonare.

Il secondo ragazzo, ricoverato in rianimazione al Santissima Annunziata, è stato sottoposto a intervento chirurgico e gli è stata asportata la milza. Presenta un politrauma maggiore con fratture al femore destro, la lussazione del femore sinistro e la frattura del setto nasale.

Fuori pericolo gli altri quattro rugbisti, uno dei quali è stato già dimesso dall’ospedale di Castel di Sangro.

La Procura della Repubblica di Sulmona ha disposto, come atto dovuto, le analisi tossicologiche sul conducente.

“Se guidavo io non sarebbe accaduto nulla. La colpa è solo mia, solo mia” si sarebbe sfogato il padre del ragazzo, distrutto dal dolore e non si dà pace per aver rinunciato, all’ultimo momento, a guidare il pulmino dei ragazzi, come faceva sempre nelle trasferte.

I funerali di Salvatore di Padova, detto Sasà, non sono stati ancora fissati.

A scuola un banco vuoto, e il dolore incalcolabile dei compagni.

 

 


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