Infanzia, Unicef, 2,8 mln bimbi muoiono in primi 28 giorni di vita

16 Settembre 2014   15:53  

Doppio rapporto sulla mortalita' infantile, con numeri positivi ma non ancora pienamente soddifacenti. I dati diffusi da Unicef, Oms, Banca Mondiale e Onu indicano che i tassi di mortalita' sotto i 5 anni tra il 1990 e il 2013 sono scesi del 49%, ma nel complesso i progressi sono ancora lontani dal raggiungere l'obiettivo globale di riduzione di due terzi della mortalita' sotto i 5 anni entro il 2015.

I dati mostrano che nel 2013, 6,3 milioni di bambini sotto i 5 anni sono morti per cause in gran parte prevenibili, circa 200.000 in meno rispetto al 2012; ma ancora quasi 17.000 bambini muoiono ogni giorno.

Un secondo rapporto Unicef sottolinea che i primi 28 giorni di vita sono i piu' vulnerabili, con quasi 2,8 milioni di bambini che muoiono ogni anno in questo periodo. Un milione di loro non ha nemmeno la possibilita' di sopravvivere al secondo giorno di vita.

Secondo il rapporto congiunto Unicef-Oms-Banca Mondiale-Onu, le principali cause di mortalita' sotto i 5 anni sono: complicazioni per nascite premature (17%); polmonite (15%); complicazioni durante il travaglio e il parto (11%); diarrea (9%); e malaria (7%). La malnutrizione contribuisce a quasi la meta' di tutti i decessi sotto i cinque anni.

"C'e' stato un significativo e veloce progresso nella riduzione della mortalita' tra i bambini, e i dati dimostrano che un successo e' possibile, anche per i paesi con poche risorse", ha detto Mickey Chopra, responsabile UNICEF per i programmi di salute. Il secondo rapporto Unicef sottolinea come molti dei decessi potrebbero essere facilmente prevenuti prima, durante e immediatamente dopo la nascita con interventi semplici, efficaci e a basso costo.

Le carenze nel sistema sanitario durante il periodo critico rappresentano un fattore significativo per queste morti prevenibili. Esiste una notevole differenza, da paese a paese e tra quelli ricchi e quelli poveri, per quanto concerne la qualita' dei servizi sanitari a disposizione delle donne in gravidanza e dei loro bambini.

"I dati dimostrano chiaramente che le probabilita' di un bambino di sopravvivenza aumentano significativamente quando la madre ha accesso a un'assistenza sanitaria di qualita' durante la gravidanza e il parto", ha dichiarato Geeta Rao Gupta, vicedirettore generale Unicef.

"Dobbiamo fare in modo - conclude - che questi servizi, laddove esistano, siano pienamente utilizzati e che ogni contatto tra la madre e il suo operatore sanitario sia efficace. Devono essere realizzati impegni particolari per assicurare che siano raggiunti i piu' vulnerabili".


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