Ingiusta detenzione, Petrili, miei interventi in prefazioni lauree

05 Febbraio 2015   09:50  

"I miei ricorsi nelle sedi giudiziarie, per avere il risarcimento per ingiusta detenzione, dopo aver avuto l'assoluzione dopo sei anni di carcere, sono stati respinti in base a giudizi morali su mie presunte cattive frequentazioni. Una grande delusione e una forte ingiustizia". Cosi' l'aquilano Giulio Petrilli in una nota di 'riflessione'.

"Che l'assoluzione nel giudizio riparatorio non debba contare nulla, credo - prosegue Petrilli - che vada contro tutti i principi basilari del diritto. Mi impegnero' sempre affinche' questo scandaloso comma, inserito nel nostro codice penale venga abolito.

Parliamo - spiega - del primo comma dell.art 314 del Codice penale, che stabilisce il non risarcimento nonostante l'assoluzione, quando hai concorso per dolo o colpa grave al tuo arresto, con 'frequentazioni sbagliate'.

A fronte di queste grandi delusioni, ci sono belle soddisfazioni, che forse ripagano molto di piu' di un doveroso riparatorio risarcimento economico.

Soddisfazioni - fa sapere Petrilli - come quella di avere i propri intereventi pubblicati nella prefazione di alcune tesi di laurea in prestigiose universita' di Modena e Bruxelles. Ma francamente - conclude la nota - mi arrivano diverse richieste in tal senso e questo un po' mi ripaga delle incredibili sconfitte giudiziarie". 


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