Ingiusta detenzione, Petrilli: "La Cassazione ha respinto il mio ricorso, andrà alla Corte Europea"

30 Maggio 2013   18:03  

"La Corte di Cassazione, ha poco fa rigettato il mio ricorso, confermando la decisione della Corte d'appello di Milano che non mi ha concesso il risarcimento per ingiusta detenzione (sei anni di carcere speciale, 1980-1986, per poi essere assolto dall'accusa di partecipazione a banda armata, Prima Linea). La motivazione del non risarcimento è l'applicazione del comma 1 del 314 c.p. (dolo e colpa grave) cioè quello di aver avuto frequentazioni sbagliate. L'assoluzione non conta nulla, i giudici del risarcimento valutano non l'assoluzione o la condanna , ma i comportamenti: il giudizio morale".

Così Giulio Petrilli commenta la decisione della Cassazione, nel giorno in cui il sit in organizzato a Roma, ha portato tanti, politici e non, a sostenerlo nelle sue ragioni.

"L'Italia- commenta ancora Petrilli - e' l'unico paese al mondo dove accade questo. Infatti il 70% delle richieste per risarcimento per ingiusta detenzione vengono rigettate. Ricorrerò alla Corte Europea di Strasburgo. Ringrazio le tante persone che mi sono state vicine e mi hanno espresso solidarietà in questa battaglia difficile ma giusta".

"Stamane i tanti legali e giuristi che hanno sottoscritto l'appello in mio favore - conclude Giulio Petrilli - hanno deciso insieme al mio legale Francesco Camerini, collegialmente di predisporre il ricorso alla corte europea dei diritti dell'uomo per aperta violazione dell'art.3 della Costituzione e dell'art 6 della Convenzione Europea".


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